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Cinque calciatori professionisti accusati di stupro di gruppo durante un festino

Cinque calciatori professionisti sono stati accusati di stupro di gruppo. Dopo una partita, gli atleti avrebbero organizzato un festino e qui avrebbero violentato una ragazza di 20 anni loro amica. I cinque avrebbero costretto la ragazza ad assumere diversi alcolici prima di abusare di lei per ore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Avevano disputato una partita in trasferta nel pomeriggio, poi avevano deciso di festeggiare passando la serata tutti insieme a casa di uno di loro, a Verona. Cinque calciatori professionisti sono accusati di stupro nei confronti di una ragazza di 20 anni che avrebbe trascorso con loro il post-partita. La giovane sarebbe stata coinvolta in un "gioco alcolico" mirato a stordirla.

Secondo l'accusa, nella serata tra il 18 e il 19 gennaio dello scorso anno, i cinque avrebbero intenzionalmente costretto la ragazza a bere più del dovuto per compiere la violenza. La ventenne avrebbe informato i ragazzi di essere a stomaco vuoto, ma nonostante questo gli atleti avrebbero continuato a farle assumere alcol. La situazione sarebbe presto degenerata: la vittima, i cui sensi sarebbero stati ottenebrati dall'alcol, sarebbe stata violentata in uno stato di quasi incoscienza. Il giorno dopo, la ventenne è stata accompagnata a casa da uno dei cinque calciatori. Quel ragazzo era l'unico della comitiva che lei conosceva: i due frequentavano la stessa università e si erano conosciuti proprio in Ateneo.

La notte tra il 18 e il 19 gennaio del 2020 il ragazzo avrebbe abusato di lei insieme agli amici calciatori. Una violenza di gruppo, secondo la Procura, andata avanti per ore prima che la giovane fosse riaccompagnata a casa. I cinque sono chiamati a rispondere dell'accusa di stupro di gruppo aggravata dalle condizioni di incoscienza della vittima. Nel corso delle indagini preliminari, la difesa aveva chiesto l'archiviazione del caso sostenendo che la studentessa fosse consenziente. La Procura, però, suppone altro e gli accertamenti sono andati avanti fino all'udienza preliminare, che è stata però rinviata di un paio di settimane. Le autorità dovranno visionare alcuni video trovati nei cellulari di due imputati.

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