“Chiedo scusa”: le parole del 14enne che ha accoltellato i genitori nel sonno, in lacrime davanti al giudice

Davanti al giudice, durante l'interrogatorio che sabato 11 ottobre ha preceduto la convalida dell'arresto, il 14enne ravennate accusato di aver impugnato un coltello con cui ha colpito più volte i genitori nel sonno ha ripercorso i momenti dell'aggressione e ha detto di essere profondamente pentito.
Madre e padre, fortunatamente, non hanno subito gravi conseguenze. Il figlio si è scusato ed è scoppiato in lacrime. La giudice per le indagini preliminari Chiara Alberti ha accolto la richiesta del pubblico ministero Filippo Santangelo e ha convalidato la misura di custodia cautelare nell'istituto penale minorile di via del Pratello, a Bologna.
Nel corso delle indagini, condotte con il supporto della Polizia Scientifica, sono stati sequestrati due coltelli e un cellulare, all'interno del quale sarebbero stati rinvenuti contenuti e ricerche online che fanno ipotizzare una premeditazione dell'aggressione da parte del 14enne, difeso dall’avvocata Antonietta Germani del Foro di Bologna.
Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, gli inquirenti e gli investigatori stanno lavorando per ricostruire la vicenda. I genitori, che si sono affidati dall’avvocato Pietro Chianese, in questo momento sono particolarmente provati ma vogliono fare il possibile per aiutare il figlio, accusato di tentato omicidio pluriaggravato.
Il fatto è avvenuto alla periferia di Ravenna nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre. Alle 3 di giovedì era arrivata la chiamata al 112 per un'aggressione in corso. Gli agenti della Polizia erano immediatamente intervenuti sul luogo da cui proveniva la telefonata, insieme al personale sanitario del 118 che ha trovato e soccorso i coniugi feriti.
Il 14enne, apparso agli agenti molto confuso, avrebbe colpito più volte padre e madre con un’arma da taglio. Resta ancora da capire quale sia il motivo che ha spinto il ragazzino ad agire in questo modo. Proprio su questo aspetto prosegue il lavoro di forze dell'ordine e inquirenti.
La Polizia di Stato in un comunicato ha sottolineato l’importanza di "non sottovalutare i segnali di disagio, soprattutto in ambito familiare e tra i più giovani. È fondamentale favorire il dialogo, la prevenzione e il sostegno psicologico, strumenti essenziali per intercettare situazioni di sofferenza prima che possano degenerare in episodi di violenza".