Chiara ferita nell’incidente a Torino, l’appello del papà: “Aiutateci a trovare l’uomo che l’ha soccorsa”

Chiara, 23 anni, vigilessa del Comune di Torino, il 18 ottobre scorso è rimasta coinvolta in un incidente. La sua auto, un'Opel Corsa grigio scuro, si è scontrata con un'altra vettura, all'incrocio tra corso Lecce e via Medici. In quel momento, nella confusione e nella paura, un altro automobilista si è fermato ed è intervenuto per soccorrerla.
L'uomo si chiamerebbe Angelo, medico che lavora a Savigliano, e ora la famiglia della 23enne sta cercando di mettersi in contatto con lui per ringraziarlo personalmente.
Lo ha spiegato Quintilio, il papà della ragazza: "Dopo l’urto, le portiere della sua auto si sono bloccate, mentre gli airbag esplosi hanno aumentato lo spavento e la confusione".
"In quel momento, un automobilista che seguiva l’auto di Chiara e ha assistito all’incidente, non ha esitato: si è avvicinato con prontezza, ha aperto la portiera, forzandola, e l’ha aiutata a uscire dall’auto, prestando i primi soccorsi e guidandola con tranquillità e professionalità fino all’arrivo dei Vigili del fuoco", ha detto in un'intervista a La Stampa.
Oltre al nome e alla professione, purtroppo, i familiari della 23enne non sanno altro. Come spiega il papà, "mia figlia dice che potrebbe avere tra i 30 e i 40 anni, ma vogliamo ringraziarlo di cuore. Ha agito con immediatezza e grande senso di umanità".
E aggiunge: "Ci piacerebbe incontrarlo, offrirgli un caffè, stringergli la mano e ringraziarlo personalmente, o almeno telefonicamente. C’erano probabilmente anche altre persone sul posto, ma lui è stato il primo ad accorrere. Ha dimostrato uno spirito di solidarietà raro, senza esitazioni".
La figlia, fortunatamente, non ha riportato ferite gravi nell'incidente: una frattura e diverse contusioni. Il padre ha deciso di lanciare un appello per cercare di ritrovare il soccorritore.
"Se qualcuno conosce questo Angelo, medico che lavorerebbe a Savigliano, ci aiuti a rintracciarlo. L’episodio è un promemoria del valore dei piccoli gesti quotidiani: in pochi secondi, una persona può fare la differenza nella vita di un’altra", ha aggiunto papà.
"È stata una giornata difficile: l’incidente, poi l’ospedale, le conseguenze per l’auto demolita e lo spavento. Ma in mezzo a tutto questo c’è anche una bella pagina di solidarietà, quella che vogliamo conservare".