“Chiamate vs fisso Poggi” e “Sa tutta la storia”: cosa emerge dai pizzini trovati a casa di Andrea Sempio

Ci vorrà tempo per capire se il materiale in mano alla Procura di Brescia consoliderà l'ipotesi di reato di corruzione in atti d'ufficio nei confronti di Mario Venditti, l'ex pm di Pavia che nel 2017 chiese e ottenne l'archiviazione per Andrea Sempio dall'accusa di omicidio in concorso per il delitto di Chiara Poggi. Quest'ultimo ora è indagato con la stessa accusa e dalla stessa Procura.
Da Brescia a Mario Venditti viene contestato di aver ricevuto soldi dai Sempio. Nel dettaglio, come si legge dalle carte, avrebbe "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". Accuse smentite dall'ex pm che nell'ultima udienza al Tribunale del Riesame ha tenuto a ribadire: "Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro a parte quelli del mio stipendio". Venditti e il suo legale Domenico Aiello hanno precisato inoltre che, atti alla mano, la Procura non ha nulla che provi questi scambi di soldi e corruzione.
Stando a quanto emerso finora dalle carte, al centro delle indagini ci sarebbero alcuni bigliettini scritti a mano e conservati (a distanza ancora di diversi anni) nella casa della famiglia Sempio. A cominciare da quello che ha fatto scattare le indagini bresciane. Nella perquisizione in casa Sempio dello scorso 14 maggio le forze dell'ordine hanno trovato un appunto con scritto: "Venditti gip archivia x 20. 30. euro". Da qui sarebbe scattata l'ipotesi di reato. A questo bigliettino poi sarebbero state accompagnate delle intercettazioni ambientali in auto tra i Sempio nel 2017. Ma quali sono i biglietti trovati in casa Sempio?
Dopo il 14 maggio, lo scorso 26 settembre c'è stata una seconda perquisizione durante la quale sono stati trovati altri appunti e bigliettini. Nella stanza di Andrea Sempio è stato trovato questo appunto: "Chiamate vs Fisso Poggi". Mentre nel comodino della madre dell'indagato sono stati trovati 4 fogli, fronte e retro con prima pagina che inizia con il nome di un avvocato e l'ultima riga che si legge: "Sa tutta la storia". A riguardo – come riportato nel verbale di perquisizione di settembre – Daniela Ferrari ha dichiarato di averli scritti di proprio pugno quando era stata contattata dall'avvocato (quello riportato sull'appunto e vicino all'attuale legale della famiglia Poggi Gian Luigi Tizzini).
E ancora: all'interno del portaoggetti dello sportello passeggero anteriore dell'auto Suzuki i carabinieri e la guardia di finanza è stato trovato un biglietto con appunto: "118 stesa sul pavimento in fondo alle scale Stasi chiama cc 12-13". Questo appunto è stato scritto dal padre dell'indagato, Giuseppe Sempio. Questi ultimi biglietti sono stati trovati e non sequestrati. Quindi non ritenuti utili all'indagine, ma finiti comunque sul verbale.
Al centro delle indagini della Procura di Brescia ci sarebbero infatti solo i pizzini su cui sono riportati nomi e cifre. A Fanpage.it l'avvocato di Sempio (da qualche giorno ex avvocato), Massimo Lovati, aveva precisato che era "stato sequestrato un pizzino su cui è riportata una colonna con cifre come 800 euro, 1.500 euro, 3mila euro… Questo nella parte sinistra del foglio, mentre nella parte di destra – sempre su questo pizzino – c'è scritto Lovati e Garofano (quest'ultimo ex consulente Luciano Garofano sostituito il primo ottobre dal nuovo professore Armando Palmegiani)". Motivo per cui per la difesa di Stasi queste cifre sono riconducibili a spese legali più che a prove di corruzione.