
Nelle ultime settimane la redazione di Fanpage.it sta ricevendo molte testimonianze da parte di studenti, genitori e anche medici riguardo il semestre filtro da quest'anno propedeutico per l'iscrizione alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Tra le tante storie arrivate in redazione anche quelle di alcuni genitori che hanno raccontato la scelta dei loro figli di andare a studiare all'estero nella speranza di diventare medici. Oggi a scriverci è proprio una ragazza che ha scelto di trasferirsi all'estero e che attualmente è al secondo anno di medicina alla Masaryk University di Brno. Ci scrive per dire la sua sugli studenti che fanno una scelta simile e ci spiega quando e perché lei ha deciso di non tentare di diventare medico in Italia: "Vorrei che la mia esperienza potesse essere d’aiuto per gli studenti che hanno paura di andare all’estero per poi essere additati come perdenti o di aver scelto la strada più facile, quando in realtà non lo è, ma anzi è una scelta coraggiosa per costruirsi un futuro migliore".
La lettera a Fanpage.it
Sono una studentessa al secondo anno di medicina alla Masaryk University di Brno. Vi scrivo perché leggendo i commenti riguardo la scelta di molti studenti che hanno deciso di andare all’estero, credo sia necessario sfatare alcuni miti. Vorrei che la mia esperienza potesse essere d’aiuto per gli studenti che hanno paura di andare all’estero per poi essere additati come “perdenti” o di aver scelto la strada più facile, quando in realtà non lo è, ma anzi è una scelta coraggiosa per costruirsi un futuro migliore.
Voglio precisare che la mia scelta non è stata perché non sono riuscita a entrare in Italia (non ho nemmeno provato il test) ma perché – mi dispiace dirlo – il sistema ha bisogno di riforme anche sul piano didattico.
La maggior parte dei commenti fa riferimento alla facilità delle facoltà all’estero ma per la mia esperienza non è assolutamente cosi. Ho 5 tentativi per ogni materia, dopo di che si viene cacciati dall’università. Ogni mese ci sono dei test, che se non vengono superati non ti permettono di accedere al semestre successivo. Le materie sono quasi tutte a blocco unico con soglia di errore minima.
Passiamo poi alla questione della pratica, a Medicina spesso ci si ritrova a passare anni sui libri per poi rendersi conto che al quinto anno nemmeno si sa come misurare la pressione e non è colpa degli studenti, ma del sistema. Qui si studia anatomia sui corpi dal primo anno, ci sono ospedali simulati e dal secondo anno si è in ospedale e durante gli anni si ha l’opportunità di partecipare a procedure chirurgiche a cui in Italia probabilmente si ha l’opportunità solo dopo la specializzazione.
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