Chi era Hayat Fatimi, la 46enne uccisa a Foggia dall’ex dopo averlo denunciato: “Non negava mai il sorriso”

Si chiamava Hayat Fatimi, aveva 46 anni ed era di origini marocchine. È lei l'ennesima vittima di femminicidio in Italia: è stata uccisa a coltellate a Foggia dal suo ex compagno, un 47enne connazionale senza dimora fissa. Per lui sono scattate le manette dopo alcune ore di ricerca: è stato trovato a Roma e aveva ancora i vestiti sporchi di sangue.
L'uomo ha atteso la ex sotto casa, in via Nicola Parisi. La donna ha provato a scappare, ha urlato allertando i vicini, poi lei stessa ha chiamato il 118. Purtroppo poco dopo è morta, per lei nulla hanno potuto fare i medici. La vittima aveva già denunciato in passato il suo aggressore: la 46enne si era rivolta ad aprile scorso al centro antiviolenza "Telefono donna" che l'avevano convinta a presentare denuncia. Anche la notte dell'omicidio avrebbe chiamato la polizia dicendo che l'ex era vicino a casa sua. L'uomo infatti era destinatario di un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima con applicazione del braccialetto elettronico.
Hayat Fatimi lavorava come cuoca in un ristorante. Per arrivare al lavoro percorreva la pista ciclabile, due chilometri in andata e due di ritorno. Lavorava in questo locale da più di un anno e i colleghi la chiamavano "Anna".
Il titolare del ristorante in una dichiarazione rilasciata a La Repubblica la ricorda così: "Si sprecava moltissimo nell’aiutare i suoi colleghi, non l’ho mai vista risparmiarsi. Era una persona pura, leale, non negava mai il sorriso". E ancora: "Fatimi non era tranquilla e si vedeva. L’ex compagno le mandava messaggi mentre era a lavoro e d’un tratto la vedevi incupirsi".
I colleghi sapevano tutto. Sapevano che il 47enne aspettava sempre la vittima sotto casa tanto che il proprietario del ristorante si era offerto di accompagnarla lui la sera, "oppure si faceva scortare dai carabinieri". Insomma, tutti sapevano dell'incubo che stava vivendo eppure Hayat Fatimi è l'ennesima vittima di femminicidio.