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Esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana

Chi era Adriano Scandellari, ritrovato oggi morto a Suviana e che era stato premiato da Mattarella

È stato trovato morto Adriano Scandellari, l’operaio 57enne rimasto coinvolto nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago Suviana. È stato recuperato anche il corpo di un altro operaio deceduto, non ancora identificato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Adriano Scandellari, disperso nella centrale idroelettrica di Suviana
Adriano Scandellari, disperso nella centrale idroelettrica di Suviana
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Sono stati ritrovati i corpi senza vita di due dispersi nell'esplosione nella centrale idroelettrica del lago di Suviana. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato i cadaveri della quarta e quinta vittima del disastro: il primo corpo senza vita è quello di Adriano Scandellari, l'operaio di 57 anni residente a Mestre e originario di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, premiato a dicembre da Sergio Mattarella.

Sono andate avanti ad oltranza le ricerche dei dispersi, tutti tra i 37 e i 68 anni. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, Alessandro D'Andrea, Adriano Scandellari e Vincenzo Garzillo.

Alcuni dei loro parenti erano arrivati nella tarda mattinata sul posto e si erano recati nella tensostruttura allestita per loro: un team di psicologi li ha assistiti nelle terribili ore di attesa e dopo il ritrovamento dei corpi delle altre due vittime.

Chi era Adriano Scandellari, morto nell'esplosione di Suviana

Adriano Scandellari, 57 anni, dipendente veneto di Enel Green Power, era originario di Ponte San Nicolò, in provincia di Padova, ma risiedeva a Mestre. L'uomo era già noto nel panorama imprenditoriale nazionale: lo scorso 5 dicembre, infatti, era stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che gli aveva consegnato la Stella del Lavoro, riconoscimento destinato a 40 neo Maestri del lavoro in rappresentanza di 20 Regioni.

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Ad attendere sue notizie nella tensostruttura dedicata sono rimaste per tutta la giornata di ieri la moglie Sabrina e le due figlie. Con loro vi era anche l'anziano padre del dipendente veneto di Enel, Cesare, che ha fornito supporto morale alle sue figlie e alla consorte. Per Scandellari la comunità parrocchiale di Ponte San Nicolò aveva aperto la chiesa dalle 9.30 della mattinata di ieri per permettere ai residenti di dedicare una preghiera al lavoratore, in quel momento ancora disperso. L'uomo era molto attivo come volontario nelle parrocchie insieme alla moglie.

Le altre vittime dell'esplosione e le ricerche dei dispersi

A casa dell'uomo si era presentato anche Enrico Rinuncini, assessore ai lavori pubblici del Comune di Ponte San Nicolò. Luca Cari, dirigente della comunicazione ed emergenza vigili del fuoco, aveva spiegato che con il passare delle ore, le speranze di ritrovare vive le persone disperse erano destinate ad affievolirsi. I soccorritori però avevano continuato a lavorare e a cercarli, soprattutto nei punti che i colleghi avevano indicato.

Nella giornata di oggi, 11 aprile, sono stati recuperati altri due corpi senza vittima: per il momento, solo la quarta persona deceduta è stata identificata. Sono ancora in corso le operazioni per dare un nome e un cognome alla quinta persona deceduta.

Questa mattina, le attività per la ricerca dei dispersi era ripresa di buon mattino: i soccorritori stavano scandagliando i piani -8, -9 e -10.

Nell'esplosione della turbina nella centrale elettrica, oltre ai due dispersi poi trovati morti, hanno perso la vita Pavel Petronel Tanase, 45 anni, residente nel Torinese; Mario Pisani, 64 anni, tarantino e Vincenzo Franchina, messinese che avrebbe compiuto 36 anni a breve. Durante l'esplosione vi erano 15 operai di 3 ditte che stavano lavorando alle attività di collaudo della turbina. Sarebbero solo 3 i lavoratori rimasti illesi.

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