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Cesare Battisti trasferito al carcere di Ferrara: era in sciopero della fame per protesta

Battisti è stato trasferito a causa di condizioni di potenziale rischio per la sua sicurezza all’interno del carcere di Rossano dove era rinchiuso dallo scorso anno. L’ex terrorista era in sciopero della fame per protestare contro il collocamento presso la sezione del carcere calabrese destinata ai terroristi islamici.
A cura di Antonio Palma
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Cesare Battisti è stato trasferito dal carcere di Rossano a quello di Ferrara. A chiedere con forza il trasferimento era stato lo stesso ex terrorista che infatti era in sciopero della fame dal 2 giugno scorso per protestare contro il collocamento presso la sezione del carcere calabrese destinata ai terroristi islamici che a suo dire lo costringeva a inadeguate cure mediche e a un isolamento forzato. Formalmente Battisti è stato trasferito a causa di condizioni di potenziale rischio per la sua sicurezza all'interno del carcere cosentino. Secondo fonti dell’amministrazione penitenziaria, infatti, nell’ultimo periodo  nella sezione in cui era recluso si era creato un clima di possibile tensione sfociato anche in alcuni episodi specifici che hanno portato alla decisione del trasferimento.

Secondo le stesse fonti, il trasferimento di Battisti, condannato all’ergastolo per diversi omicidi compiuti durante la sua militanza nei Pac  (Proletari armati per il comunismo), rientra comunque anche in una riorganizzazione del circuito di alta sicurezza a livello nazionale, che nei mesi scorsi era stata ostacolata dalla pandemia e dalle conseguenti limitazioni ai trasferimenti. Battisti infatti non è stato declassificato al circuito dei detenuti "comuni" ma resta in regime di massima sorveglianza. L'ergastolano era stato spostato lo scorso anno da Oristano, primo suo luogo di detenzione dopo l’estradizione dalla Bolivia, a quello di Rossano che però è destinato a detenuti condannati per terrorismo islamico.

Nel carcere calabrese Battisti lamentava le condizioni di assoluto isolamento dovuto anche all'ambiente, un isolamento che invece avrebbe dovuto concludersi nel giugno del 2019. L'uomo lamentava anche l’impossibilità di svolgere qualsiasi attività e le scarse cure mediche che gli avrebbero fatto perdere 10 chili di peso e lo avevano spinto infine allo sciopero della fame che ora ha deciso di interrompere con il trasferimento al carcere di Ferrara.

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