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“Cercasi commesse diciottenni libere da impegni familiari”: multato, torna a esporre l’annuncio

Protagonista Mario Dal Sasso, 80enne, titolare di un negozio di abbigliamento di Asiago (Vicenza): “Sono un libero professionista che non dipende da alcun sindacato e che ha il diritto di fare ciò che vuole nella propria azienda”. Ma non è proprio così…
A cura di Biagio Chiariello
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Non sono bastate le polemiche e una multa da 7.000 euro inflittagli dall'Ispettorato del Lavoro: Mario Dal Sasso, titolare di un negozio di abbigliamento di Asiago (Vicenza) è tornato ad esporre un annuncio in cui offre lavoro a "commesse diciottenni libere da impegni famigliari".

Poco più di un mese fa lo stesso cartello era stato esposto nella vetrina dell'esercizio commerciale di piazza II Risorgimento. Si era alzato un polverone che aveva innescato reazioni politiche e sindacali, fino all’intervento dell’ispettorato del lavoro di Vicenza, che aveva comminato una sanzione non da poco all'80enne commerciante in violazione dell’articolo 27 del Codice delle Pari Opportunità, che vieta “Qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l'accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione”.

Polemiche e multe che però non hanno scalfito minimamente Dal Sasso, convinto di avere il pieno diritto di assumere chi vuole nel suo negozio. Concetto che ha ribadito più volte, come riporta il Giornale Di Vicenza:

Sono un libero professionista che non dipende da alcun sindacato e che ha il diritto di fare ciò che vuole nella propria azienda. Il cartello non offende nessuno, non è in alcun modo denigratorio bensì chiaro nella figura che stiamo cercando di inserire nella nostra attività. Non si comprende questo accanimento nei nostri confronti da parte di alcune sigle sindacali, nei confronti delle quali noi non abbiamo nessun obbligo di esporre le nostre politiche aziendali – conclude Dal Sasso -. Un’ossessione che se proseguirà porteremo dinnanzi alla giustizia, a tutela del nostro buon nome".

Sulla vicenda per il momento l'Amministrazione comunale di Asiago, le associazioni di categoria e il comparto turistico stanno a guardare, "sperando che Dal Sasso si convinca da solo a togliere quei cartelli e senza altre polemiche", dannose per l’immagine turistica, puntualizza Grazia Chisin, dello sportello delle politiche di genere della Uiltucs-Uil di Vicenza:

Non è proprio come pensa il commerciante riguardo alla libertà di assunzione. L’azienda può assumere chi vuole però facendo attenzione a non violare il Codice delle Pari Opportunità, nel quale vengono citati i divieti di discriminazione nell’accesso al lavoro fondati sul sesso o attraverso il riferimento allo stato matrimoniale, di famiglia o di gravidanza, nonché in modo indiretto attraverso meccanismi di preselezione a mezzo stampa o con qualsiasi altra forma pubblicitaria che indichi come requisito professionale l'appartenenza all'uno o all'altro sesso. Pertanto l’azienda può esporre direttamente il cartello di ricerca di personale facendo riferimento ad ambo i sessi per poi passare alla selezione dello stesso: un percorso che rispetta il Codice delle Pari Opportunità e permette pari dignità di accesso al lavoro per chi è interessato a candidarsi".

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