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Catania, vedova uccisa al cimitero con colpi di pietra in testa: arrestato il figlio

Svolta nel caso della morte di Maria Concetta Velardi, dopo tre anni arrestato il figlio Angelo Fabio Matà.
A cura di Antonio Palma
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Dopo tre ani di indagini da parte degli inquirenti, potrebbe essere ad una svolta l'inchiesta sulla morte di Maria Concetta Velardi, la donna di 59 anni uccisa brutalmente con diversi colpi di pietra alla testa il 7 gennaio del 2014 nel cimitero di Catania, dove si era recata per una visita alla tomba di famiglia. Su ordine della magistratura , infatti, la polizia nelle scorse ore ha arrestato il figlio della dona, Angelo Fabio Matà che ora deve rispondere della pesante accusa di omicidio aggravato. A far scattare l'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Catania su richiesta della Procura della Repubblica etnea, gli accertamenti svolti dalla Polizia Scientifica attraverso l’analisi del Dna su qualsiasi tipo di traccia biologica rilevata sul luogo teatro del fatto di sangue. Gli esperti infatti hanno rintracciato il dna dell'uomo su alcune tracce biologiche rilevate sul luogo del delitto.

Fabio Matà, un sottufficiale della marina militare, era già tra i sospettati numero uno da parte della Procura ed era finito nel registro degli indagati già da tempo anche se si è sempre dichiarato innocente. Era stato lui ad allertare le forze dell'ordine spiegando di aver trovato il corpo senza vita della madre davanti alla tomba del padre e del fratello. L’uomo aveva raccontato di essersi allontanato dal cimitero nel primo pomeriggio per un caffè e di aver scoperto al suo ritorno il cadavere della madre che era abitudinaria nelle visite al cimitero dove si recava ogni giorno per pregare e rendere omaggio al marito Angelo e al figlio Lorenzo.

L'uomo si era costituto anche parte lesa nell'inchiesta per omicidio, arrivando a lanciare appelli pubblici in tv per chiedere aiuto nel rintracciare l’assassino della madre. Attraverso un suo legale infine aveva assunto un investigatore privato e un criminologo per compiere accertamenti autonomi sul caso. Per gli inquirenti, però, sarebbe stato proprio lui a uccidere la donna a causa di vecchi dissidi con la madre che si protraevano da tempo.

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