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Catania, il papà picchia la mamma: la figlia registra l’audio delle botte e lo fa arrestare

L’aggressione di un uomo nei confronti di sua moglie è stata registrata dalla figlia quindicenne della coppia che ha poi inviato l’audio alla sorella maggiore, che non vive con loro, insieme al messaggio “chiedi aiuto”. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Catania che hanno arrestato il padre della ragazza, un pregiudicato di 44 anni.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo di quarantaquattro anni è stato arrestato a Catania dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate, reati commessi nei confronti della moglie trentasettenne. L’uomo, pregiudicato, avrebbe avuto un comportamento minaccioso e violento nei confronti della donna, madre dei suoi figli. “Non vali nulla come donna, sei pazza, non sai fare né la donna, né la madre", le frasi urlate alla moglie, colpita anche da un violento schiaffo. Contro la donna, il quarantaquattrenne avrebbe anche lanciato delle stoviglie che solo per caso non l’hanno colpita. All’arresto del marito violento si è arrivati grazie al coraggio di sua figlia, una quindicenne che ha registrato l’audio dell’aggressione del padre nei confronti della madre. Una registrazione che tramite il cellulare la ragazza ha inviato alla sorella maggiore, che non vive con loro, seguito dal messaggio "chiedi aiuto".

La figlia che non vive in casa con loro ha chiamato i carabinieri – A quel punto la sorella maggiore ha chiamato il 112 e ha consentito l’intervento nell’abitazione della pattuglia che, oltre a bloccare l’aggressore, ha potuto acquisire le testimonianze della vittima e dei suoi figli, la quindicenne che ha registrato l’audio e un ragazzo di sedici anni. I Carabinieri intervenuti nella casa a Catania hanno anche potuto trovare nella pattumiera i cocci delle stoviglie lanciate dal padre contro la loro madre e a loro la quindicenne ha fatto ascoltare l'audio dell'accaduto che aveva inviato a sua sorella. In attesa della decisione dell’Autorità Giudiziaria l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari nell’abitazione della famiglia d’origine.

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