Pierina Paganelli, la moglie di Dassilva sentita in Procura: per la seconda volta non avrebbe risposto

Valeria Bartolucci è stata convocata in Procura nel pomeriggio di ieri, lunedì 5 maggio. La moglie di Louis Dassilva, il 34enne oggi accusato dell'omicidio della 78enne Pierina Paganelli, è stata vista uscire dal Tribunale di Rimini con la sua legale, l'avvocata Chiara Rinaldi. Bartolucci, che di recente ha commentato il ricovero in ospedale di Dassilva, dopo lo sciopero della fame iniziato in carcere, si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere.
È la seconda volta che in Procura decide di non rispondere alle domande: la prima lo scorso febbraio, quando gli inquirenti hanno acquisito agli atti un audio nel quale la donna ha raccontato una versione completamente diversa della sera dell'omicidio. In quest'audio Bartolucci raccontava che quella sera almeno tre persone le chiesero come pulire il sangue sulla scena del crimine.
Convocata in Procura, non aveva proferito parola sull'audio mentre la consulente della difesa di Dassilva, la criminologa Roberta Bruzzone, aveva descritto Bartolucci come una donna tritata da un anno e mezzo di pressione mediatica.
Di recente Bartolucci aveva commentato il ricovero del marito in ospedale in seguito allo sciopero della fame iniziato dal carcere dopo la decisione del gip Cantarini di non concedergli la scarcerazione. La donna aveva raccontato di aver appreso la notizia dai social e aveva espresso preoccupazione per lo stato psicologico del marito. "Se dovesse succedergli qualcosa di irreparabile – aveva detto – riterrei chi lo ha messo lì dentro moralmente responsabile". "Gli ho detto di non arrendersi, perché la battaglia vera non è ancora iniziata. Lui però mi è sembrato molto propenso a lasciarsi andare, è demotivato" aveva spiegato ancora Bartolucci.
"L'ho visto in una situazione di grande sconforto e rassegnazione e sono molto preoccupata".