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Caso Barbara Corvi, domani l’interrogatorio di garanzia del marito Roberto Lo Giudice

Barbara Corvi sarebbe stata sciolta nell’acido dal marito Roberto Lo Giudice. Emerge da alcune intercettazioni in cui il figlio esprime il suo timore. Si terrà domani nel frattempo l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Terni. Gli inquirenti attendono un cenno di “collaborazione da parte dell’indagato”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Barbara Corvi potrebbe esser stata sciolta nell'acido. L'ipotesi si fa strada tra le piste analizzate dagli inquirenti dopo 12 anni dalla scomparsa. La paura si fa strada nel cuore del figlio adesso, con gli ultimi sviluppi inaspettati delle indagini sui fatti di ottobre 2009. In un'intercettazione uno dei figli parla in un contesto ancora non reso noto proprio della scomparsa di sua madre. Teme che abbia fatto la fine peggiore: scomparsa, uccisa e poi sciolta nell'acido. 

Il marito di Barbara, Roberto Lo Giudice, è stato arrestato ieri su richiesta della procura di Terni con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Una vendetta contro la moglie che aveva una relazione extraconiugale. Avrebbe scelto un metodo tipicamente mafioso che, secondo gli inquirenti, avrebbe tratto dal clan del quale faceva parte il padre, seppure lui non vi abbia mai partecipato in prima persona. Lo Giudice avrebbe fatto tutto in concorso con il fratello Maurizio. 

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Due delitti identici

Le indagini sono state riaperte nel 2018, dopo che il fratello Nino aveva chiesto a Lo Giudice se avesse avuto a che fare con la sparizione di Barbara. Sempre secondo quanto da lui dichiarato, avrebbe fatto capire di sì senza però dirlo esplicitamente. La 35enne umbra è stata inserita da Libera tra le vittime delle mafie. Quindici anni prima di lei, la cognata Angela Costantino era scomparsa nel '94. Neanche il suo corpo è mai stato ritrovato.

Per entrambe, i due delitti sono quasi stati uno la fotocopia dell'altro. I familiari acquisiti inizialmente hanno parlato di fuga volontaria, poi ad Angela Costantino attribuiscono una depressione che ne avrebbe giustificato la scomparsa. Veri e propri depistaggi per coprire un omicidio, ripetuti nel caso di Barbara. In entrambi i casi si sarebbe trattato di una vendetta "d'onore", che di onore ha molto poco: si tratta infatti di una pratica legata al tradimento coniugale, da pulire "col sangue".

Lo Giudice dovrà ora rispondere dell'accusa di omicidio e occultamento di cadavere e potrà ribattere ai capi d'imputazione nell'interrogatorio di garanzia che si terrà domani mattina nel carcere di Terni. "Aspettiamo l'eventuale contributo dell'indagato – spiega il procuratore Alberto Liguori -. Un'occasione che non ha colto nel corso delle indagini". Il corpo della donna non è stato ritrovato e l'ipotesi dell'acido si fa sempre più concreta.

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