Caserta: appalti ospedalieri truccati, arrestato consigliere regionale Pdl

Una vasta operazione della Dda di Napoli ha portato questa mattina all'arresto di 13 persone tra i vertici dell'Asl di Caserta, politici e imprenditori locali nell'ambito di un'indagine sugli appalti per le pulizie all'ospedale civile di Caserta. In manette tra gli altri è finito anche il consigliere regionale del Pdl, Angelo Polverino, che al momento dell'arresto ha accusato un malore ed è stato accompagnato in ospedale. Per tutti le accuse sono di turbativa d'asta mentre per alcuni imprenditori ipotizzato anche il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico. Secondo gli inquirenti della direzione investigativa antimafia infatti i reati contestati agli indagati sono aggravati dall'averli commessi per agevolare i clan camorristici della zona, in particolare i Belforte di Marcianise. Come hanno spiegato gli investigatori, nel corso delle indagini è emersa anche una "forte ingerenza dei politici nell'amministrazione degli appalti pubblici, concretizzatasi nel segnalare ai dirigenti Asl da loro stessi nominati, le ditte cui fare aggiudicare le gare".

Numerosi illeciti – Nel dettaglio, tra gli illeciti riscontrati è emerso che ci fu un affidamento del servizio senza gara a un’azienda vicina al clan Belforte e un'arbitraria proroga per tre anni del contratto con la stessa. Inoltre nonostante la ditta era destinataria di una interdittiva antimafia il contratto con questa fu sospeso solo dopo sei mesi. In carcere oltre al consigliere regionale sono finiti anche l'ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin, presidente della commissione di gara che aggiudicò i lavori e gli imprenditori ritenuti vicini al clan, mentre disposti gli arresti domiciliari per l'attuale direttore dell'azienda ospedaliera di Caserta ed ex manager Asl, Francesco Bottino.