Carabiniere ucciso a Lodi, forse con la sua pistola: agguato o rapina?

Nella serata di ieri un carabiniere di 48 anni, Giovanni Sali, è stato ucciso a Lodi. Freddato con tre colpi di pistola mentre sorvegliava la zona della città vecchia come faceva ogni giorno, nelle vicinanze di via dell’Indipendenza all’incrocio con via Maddalena. Un omicidio compiuto da un solo uomo secondo i primi rilievi delle forze dell'ordine e del Ris. Non è ancora chiaro se si è trattato di un agguato premeditato nei confronti del militare oppure se Sali, separato e padre di due figli, abbia invece perso la vita nel tentativo di sventare una rapina. Non ci sono testimoni oculari né telecamere nella zona, ma secondo quanto riporta il sito internet di Il Cittadino, quotidiano on line di Lodi, molti dei fedeli che partecipavano in quel momento alla messa nella Chiesa della Maddalena, hanno avvertito il rumore dei colpi, scambiandoli per petardi.
Una delle ipotesi alla quale lavorano gli inquirenti è l'omicidio compiuto con la stessa pistola d'ordinanza del carabiniere: l'arma è infatti stata rinvenuta sulla zona del crimine: un rapinatore, colto in flagrante, lo avrebbe disarmato e avrebbe fatto fuoco. Una tesi, che come le prime indiscrezioni, non trova però conferme ufficiali. Sul caso indaga il pm Giampaolo Melchionna.
Giovanni Sali, in passato, aveva prestato servizio nella scorta del consigliere regionale Giulio Cavalli, che era sotto protezione a causa delle minacce ricevute dalla ‘ndrangheta. Il militare era molto stimato nella zona dove operava. Nel giugno 2008, in occasione della festa per il 194esimo anniversario dell'Arma, era stato premiato per aver arrestato due romeni che avevano manomesso uno sportello bancomat.