Capri, rivolta contro il caro biglietti: bloccato il porto (VIDEO)

E' ormai caos in una delle isole perle del nostro turismo, Capri, dopo la decisione delle compagnie marittime di aumentare autonomamente il costo dei biglietti delle corse quotidiane per collegare l'Isola alla terraferma e al contempo diminuirne la frequenza. Come si legge nel comunicato affisso sulle biglietterie, le compagnie annunciano l'ennesimo aumento perche costrette dall'innalzamento dell'Iva e dal costo dei carburanti, così per i biglietti turistici l'aumento è di circa il 10%, mentre per gli altri biglietti il rincaro è intorno al 3%. I capresi però non ci stanno e lamentano oltre al danno per il turismo anche l'impossibilità di muoversi dall'isola per i residenti in cui biglietto ridotto sarà abolito per i giorni festivi. Per questo motivo oggi almeno un migliaio di residenti ha invaso il porto di Marina Grande manifestando contro la decisione che per loro è un chiaro sopruso delle compagnie private che mina la possibilità di muoversi degli abitanti. Un aliscafo della Snav questa mattina è stato costretto a tornare indietro a Napoli perché il molo era bloccato da numerose imbarcazioni piazzate appositamente dai capresi per impedirne l'attracco.
Manifestazioni per tutta la giornata – La manifestazione di protesta con lo slogan "Isola reagisci!" raccoglie tutte le associazioni che si battono per il problema e ha raccolto anche il sostegno delle due amministrazioni comunali di Capri e Anacapri e quello degli esercizi commerciali dell'isola. Saracinesche abbassate almeno fino alle undici di questa mattina, ma la protesta degli abitanti continuerà fino a sera. I capresi rinfacciano alle compagnie che fanno il servizio di trasporto con l'Isola di applicare un "monopolio piratesco" e di violare ripetutamente il diritto costituzionale alla continuità territoriale. Le compagnie hanno promesso di abbassare i prezzi nel caso il Governo ripristini le esenzioni Iva per i residenti, ma intanto l'assessorato ai trasporti della Regione Campania ha avviato l'iter di contestazione contro le società private per la violazione degli obblighi tariffari e ha inviato una serie di ispettori per controllare l'applicazione dei servizi minimi concordati.