Cannabis, la Regione Sardegna autorizza la coltivazione (ma solo per bonificare i terreni)

La Sardegna dice sì alla coltivazione di cannabis: il consiglio regionale ha dato il via libera – in seno a un articolo sulla legge finanziaria – a un provvedimento che autorizza, in via sperimentale, l'installazione di serre e grandi coltivazioni perennemente sorvegliate. Attenzione, però: l'erba non servirà al consumo privato bensì alla bonifica dei terreni inquinati. La legge reca la firma dei consiglieri regionali si Partito dei sardi, Sel, Rossomori, Centro Democratico e Irs: "È scientificamente dimostrato – ha spiegato Elisabetta Falchi, assessore regionale all’Agricoltura – che la coltura a cannabis è ideale per le bonifiche, grazie alla sua elevata capacità nell’assorbire i materiali pesanti. Si tratta tra l’altro di un’opportunità interessante e dai numerosi risvolti positivi, ambientali ed economici".
Naturalmente non sono mancate polemiche e contestazioni, ma malgrado tutto la Regione investirà nel progetto quasi 500mila euro, con la speranza che la cannabis possa innescare un circuito economico virtuoso e dare nuova vita alle aree della Sardegna considerate a rischio. Il piano, studiato dall’assessorato all’Agricoltura, avrà durata triennale e sarà affidato all’agenzia regionale all’Agris, che dovrà anche individuare i terreni da sfruttare, che dovranno naturalmente essere strettamente sorvegliati: la marijuana in Italia è ancora illegale e chi la coltiva rischia pene pesanti, fino a sette anni di reclusione, mentre per la vendita si rischiano fino a 4 anni. La cannabis è legale solo per l'uso terapeutico, e solo per alcune tipologie di farmaci.