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Camorra: sequestri al clan Polverino. Anche società del vicepresidente del Consiglio regionale

Nel mirino degli inquirenti una società cooperativa a responsabilità limitata, la Edil San Rocco di cui è amministratore unico Biagio Iacolare, il vice presidente del Consiglio regionale della Campania.
A cura di Biagio Chiariello
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Quattro arresti e beni sequestrati per 30 milioni di euro in un’operazione dei Carabinieri nel Napoletano nella quale risulterebbe coinvolto anche il vicepresidente del consiglio regionale campano Biagio Iacolare, nella sua qualità di presidente della Edil San Rocco Cooperativa. I militari del Nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei riguardi di persone ritenute affiliate al clan camorristico ‘Polverino’, che opera nella zona nord del capoluogo partenopeo, all’estero e in altre regioni italiane. Si ipotizzano i reati di trasferimento fraudolento di valori, falsità materiale in atto pubblico e truffa aggravati da finalità mafiose. Oltre a Iacolare, risultano indagati Antonio, Luigi e Benedetto Simeoli, imprenditori ritenuti “emanazioni” del clan.

Un supermarket e una società tra i beni sequestrati

Avrebbero attribuito fittiziamente allo stesso Iacolare la titolarità delle quote della Edil San Rocco Cooperativa al fine "di eludere le disposizioni in materia di misura di prevenzione patrimoniale – si legge nell'ordinanza eseguita oggi – nei confronti di Giuseppe Polverino". L'intestazione fittizia delle quote mirava anche ad "agevolare la commissione del delitto di cui all'articolo 648 ter del codice penale", cioè l'impiego di denaro di dubbia provenienza, da parte dello stesso Polverino nonchè dei Simeoli. Oltre alla suddetta società, tra i beni sequestrati c’è un supermercato della catena Carrefour, a Marano di Napoli, 152 unità immobiliari tra appartamenti, box auto, 26 locali deposito nonché quote societarie.

Il vicepresidente del Consiglio regionale si difende dalle accuse

“Da oltre dieci anni non mi occupo più della Edil San Rocco che, notoriamente, è da allora inattiva, pur essendone rimasto formalmente alla guida per tentare di recuperare le quote sociali all’esito della vicende che hanno coinvolto la cooperativa – dichiara Iacolare -. Così come ho ampiamente chiarito in passato alle autorità competenti ed anche dichiarato negli atti ufficiali per la trasparenza – aggiunge l’esponente dell’Udc – intorno ai primi anni ’90 ho ricevuto l’incarico di presidente della Edil San Rocco, società cooperativa che ha come scopo sociale l’assegnazione di alloggi, perché ne facevo parte in quanto socio per acquistare un appartamento che i miei genitori vollero destinarmi per il mio matrimonio, contratto nel 1990″.

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