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Calci in pancia alla compagna fino a farla abortire, le terribili violenze in casa a Modena

La donna aveva paura di non avere un futuro autonomo visto non aveva entrate economiche e nemmeno un posto dove poter stare.
A cura di Antonio Palma
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Una drammatica escalation di violenze fisiche e verbali nei confronti della compagna fino ad arrivare a farle perdere il bimbo che portava in grembo prendendola a calci nella pancia.

È la terribile storia di violenza domestica scoperta dai carabinieri di Modena che nei giorni scorsi hanno tratto in arresto il presunto responsabile, un uomo di 33 anni di origine tunisina ma da tempo regolarmente residente sul territorio italiano.

L'uomo è stato condotto in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena su richiesta della locale procura della Repubblica.

Secondo l'accusa, le violenze sulla compagna 22enne, anche lei di origine tunisina, andavano avanti da lungo tempo ma la giovane non aveva mai denunciato l'uomo per paura.

Una paura non solo dovuta alle minacce di nuove conseguenze fisiche ma anche paura di non avere un futuro autonomo visto che la donna non aveva un lavoro né entrate economiche e nemmeno un posto dove poter stare.

La scoperta delle violenze che si perpetravano tra le mura domestiche solo quando la donna, nelle scorse settimane, è stata costretta a ricorre alle cure ospedaliere per le lesioni subite durante le aggressioni.

Due le occasioni in cui le ferite erano evidenti e che hanno fatto scattare il campanello di allarme dei medici. Interpellata, la giovane aveva poi confidato ai sanitari di aver perso il bambino dopo essere stata picchiata dal marito.

La denuncia nei confronti del 33enne è scattata d’ufficio e ha portato infine all'arresto  con le accuse di maltrattamenti, lesioni e procurato aborto. L'uomo nell'interrogatorio in cella si è proclamato innocente

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