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Cade a terra e partorisce: la piccola muore, lei la nasconde nel freezer

La procura ha chiuso l’indagine sul dramma di Migliarino, in provincia di Ferrara, avvenuto nel giugno dello scorso anno. Se non avesse nascosto il parto anche a suo marito, la piccola si sarebbe salvata.
A cura di Biagio Chiariello
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Se avesse partorito in ospedale, sua figlia ora sarebbe ancora viva. La sua colpa principale, dunque, è stata quella di aver nascosto a tutti, incluso suo marito, gravidanza e parto. La procura di Ferrara ha chiuso l'indagine e depositato l’atto d’accusa nei confronti di Mirka Rolfini, 40enne di Migliarino, già madre di 4 figli, che il 2 giugno 2017 partorì una bimba di 7 mesi, che poi mise dentro il freezer, contestandole i reati di omicidio colposo, occultamento di cadavere, e un reato insolito (articolo 566 codice penale) quello di soppressione di stato per aver nascosto il neonato senza denunciarlo allo stato civile.

Il dramma si consumò quando la donna, dopo essere svenuta, cadde a terra e in quel momento partorì la figlioletta, che era nata viva, aveva respirato ed era morta poco dopo. La 40enne che aveva nascosto a tutti e al marito la sua gravidanza (non è detto che lei stessa potrebbe non esserne accorta poiché assumeva farmaci compatibili con questa ipotesi) dopo essersi ripresa mise la bimba già morta nel congelatore, e la lasciò lì alcuni giorni. La sera del 5 giugno, quasi 4 giorni dopo, si presentò al pronto soccorso sostenendo di essere caduta in casa ed aver battuto la testa, senza accennare al parto e a quella bimba nel freezer. Ma gli esami medici rivelarono subito lo choc emorragico dovuto al parto, quindi l’intervento d’urgenza grazie al quale i chirurghi estrassero placenta e cordone ombelicale. I medici la salvarono quindi da emorragia e sepsi, e diedero l'allarme alla polizia alla ricerca del feto. La 40enne indicò, due giorni dopo, l’8 giugno, agli inquirenti dove trovare la bimba.

Ora i legali della donna, gli avvocati Gianluigi Pieraccini e Monica Guerzoni, attendono la fissazione dell'udienza preliminare davanti al giudice, per fare valutazioni giuridiche.

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