“C’è crisi, le estorsioni siano ragionevoli”: il consiglio del boss ai suoi uomini

In Italia la crisi economica è sempre più dura quindi è meglio che le richieste di pizzo ai commercianti siano ragionevoli senza vessare inutilmente le vittime, è questo il consiglio di uno dei boss della ‘Ndrangheta calabrese ai suoi sottoposti presente in un pizzino intercettato dalle forze dell'ordine nell'ambito di un'inchiesta antimafia che ha portato oggi a numerosi arresti. A scrivere il bigliettino il boss Francesco Zindato, a capo della cosca Zindato-Borghetto-Caridi, che attraverso sua moglie lo aveva inviato al suo presunto reggente, Domenico Sonsogno detto "Mico Tattoo". Secondo il boss dunque la strategia estorsiva della cosca in tempi di crisi economica doveva essere quella di avanzare richieste ragionevoli a imprenditori e commercianti già in gravi difficoltà perché era necessario assicurarsi il denaro per il sostentamento del clan e non indispettire i commercianti della zona.
Cinque arresti – Come ha spiegato il capo della sezione antiracket della polizia, Francesco Giordano, il consiglio del boss serviva soprattutto per fare capire che era necessario non perdere il controllo del territorio così caro alle cosche di ‘ndrangheta. Il biglietto è stato trovato durante le indagini coordinate dalla Dda di Reggio Calabria che hanno portato questa mattina gli uomini della Squadra mobile del capoluogo calabrese ad eseguire cinque arresti nei confronti di persone facenti parte a vario titolo della cosca di ‘ndrangheta e accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata ai danni di operatori economici, favoreggiamento e ricettazione.