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Bus con disabili nel greto del torrente, l’assessora-infermiera tra i primi soccorritori: “Salvi per miracolo”

L’assessora Ilaria Sbalchiero è stata tra le prime a soccorrere il gruppo di ragazzi disabili finito in una scarpata a Recoaro Terme insieme agli accompagnatori durante un viaggio con il pullmino. Sbalchiero, che nella vita è infermiera, ha ripercorso gli attimi concitati dei primi soccorsi. “Abbiamo capito subito che non sarebbe stato facile. Infatti è stato un miracolo”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L’assessora Ilaria Sbalchiero
L’assessora Ilaria Sbalchiero

Si è tuffata quasi immediatamente per soccorrere il gruppo di ragazzi disabili finito in una scarpata dopo essere andato fuori strada durante un viaggio in pullman con gli accompagnatori, a Recoaro Terme. Isaria Sbalchiero è assessora e infermiera a Recoaro, nel Vicentino, e appena è arrivata sul luogo dell'incidente ha cercato di salvare i ragazzi rimasti feriti. "Uno di loro era a testa in giù, legato alle cinture di sicurezza, mentre gli altri si contorcevano incastrati uno contro l'altro. Alla fine è stato un miracolo".

Sbalchiero ha raccontato gli attimi concitati del soccorso al quotidiano Il Giorno. Il bus è finito fuori strada mentre accompagnava il gruppo di ragazzi disabili e i loro accompagnatori. A causa dell'incidente, il bus è caduto nel greto del torrente Agno. Il bilancio è di otto feriti, di cui due gravi.

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Grazie all'intervento di Sbalchiero si è potuto evitare il peggio. L'assessora ha raccontato di essersi trovata sul luogo del sinistro per caso e di aver notato diverse persone affacciate all'argine del corso d'acqua. Scesa dalla macchina, si è resa subito conto della gravità della situazione. Insieme alla dottoressa Irene Brognara, anche lei sul posto per caso, ha deciso di raggiungere il greto dove si trovava il pulmino. In attesa dei soccorsi, l'assessora-infermiera e la dottoressa si sono occupate dei feriti. 

"Abbiamo trovato un viottolo, ci siamo tuffate nel fiume e l'acqua arrivava alla vita. Abbiamo capito che sarebbe stato impossibile entrare nel minibus rovesciato su un fianco e da fuori non si capiva molto, la paura è che le vittime avessero lesioni interne. C'era la difficoltà di comunicare con i ragazzi all'interno del bus, anche perché alcuni ragazzi con spettro autistico non parlano. Sono salita su un masso e ho visto uno degli accompagnatori in piedi. La sua collega aveva un'emorragia importante da fermare subito, io ho chiamato il 118 per dare altre informazioni e poi mi sono occupata di lei. Ho chiesto all'autista del mezzo di bendare l'accompagnatrice ferita e di stringerla forte sulla parte alta della coscia".

Per fortuna, come ha spiegato l'assessora, con altri soccorritori sono riusciti a staccare il portellone laterale del bus per tirare fuori un ragazzino. "Avviamo tagliato la cintura del poverino a testa in giù. Nessuno piangeva, ma qualcuno si lamentava. Erano tutti sconvolti, compreso l'autista. I soccorritori sono stati eccezionali, sono arrivati subito. Un'orchestra di ambulanze, il soccorso alpino e l'elicottero. Ognuno ha fatto la sua parte"

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