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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Brandizzo, il papà di Kevin: “Mezz’ora prima dell’incidente l’ultimo messaggio, diceva che mi amava”

Parla il papà di Kevin Laganà, la vittima più giovane della strage di Brandizzo con i suoi 22 anni: “Mio figlio era un ragazzo buono che si preoccupava per tutti e tutto ed era innamorato della vita. Diceva: ci prendiamo una casetta indipendente fuori Vercelli, magari con un giardino, un cagnolino, e ce ne andiamo da qui”.
A cura di Ida Artiaco
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"È stato il suo addio per me, mezz’ora prima di morire. Adesso ascoltare la sua voce, vederlo, leggere quel che scriveva…coltellate". Massimo Laganà ricorda così l'ultimo messaggio che il figlio Kevin, 22 anni, gli ha inviato su TokTok solo mezz'ora prima che venisse travolto e ucciso da un treno mentre lavorava sui binari della stazione di Brandizzo insieme ad altri quattro colleghi.

"Papà ti amo", aveva scritto Kevin, la vittima più giovane dell'incidente su cui sono ancora in corso le indagini per cercare di ricostruirne l'esatta dinamica. È stato il papà Massimo a raccontarlo in una intervista al Corriere della Sera.

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L'uomo ha anche spiegato che Kevin è cresciuto senza madre. "Sono sempre stato io la madre, il padre, l’amico dei miei figli. Anche prima che sua madre se andasse con un altro uomo e ci abbandonasse. È stato quando lui aveva tre anni e Antonino, l’altro mio figlio, ne aveva sei. Ma siamo stati benissimo lo stesso. Io faccio il muratore, lavoro nell’azienda di mio fratello e ho potuto gestire gli orari di lavoro e la vita crescendoli senza difficoltà. Sono fiero di loro e le voglio dire che ci ha sempre uniti un’unica cosa: l’amore".

Kevin, che aveva studiato all'alberghiero per diventare cuoco, aveva cominciato a lavorare da poco per la Sigifer di Borgo Vercelli. "Era stato assunto con contratto determinato due mesi fa e sognava una casa più grande del nostro appartamento di adesso, che è in una casa popolare. Diceva: “papà, ci prendiamo una casetta indipendente fuori Vercelli, magari con un giardino, un cagnolino, e ce ne andiamo da qui”. Avevamo cominciato a cercare…E poi avrebbe voluto una moto, la sua passione". Definisce il figlio come "un ragazzo buono che si preoccupava per tutti e tutto e innamorato della vita".

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Dopo aver saputo dell'incidente di Brandizzo, Massimo si è recato sul luogo della tragedia: "C’è voluto qualche giorno prima di trovare la forza di andare in quella stazione. Sono arrivato, ho visto tutto quel bianco… Ogni chiazza bianca un resto umano. Ho messo i piedi dove mio figlio li aveva messi quella sera. Il ciondolo d’argento della catenina che avevo regalato a Kevin. È una croce. L’ho trovata lì, accanto ai binari".

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