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“Botulino nel miele”, bimbo di 6 mesi colpito da paralisi improvvisa: salvato col siero dopo corsa di 800km

Il piccolo salvato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari grazie a una diagnosi tempestiva dei medici e alla corsa della polizia per portare il siero antibotulinico al Centro antiveleni di Pavia. Il bambino ricoverato in terapia intensiva è guarito completamente.
A cura di Antonio Palma
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Un bambino di appena 6 mesi è stato salvato all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo essere arrivato in pronto soccorso con sintomi gravissime a causa di quello che è stato identificato dai medici come un caso di botulismo infantile, probabilmente causato da miele contaminato. Grazie a una diagnosi tempestiva dei medici e alla corsa della polizia per portare il siero antibotulinico per oltre 800 km, il piccolo si è salvato e ora è potuto finalmente tornare a casa.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 22 settembre quando il piccolo è arrivato in ospedale a Bari con paralisi delle pupille, scarsa reattività agli stimoli e progressiva debolezza muscolare. Un quadro clinico grave che ha spinto i medici a sospettare subito di un possibile caso di botulismo infantile. Affidato alle cure degli infettivologi, il piccolo è stato sottoposto a tutti gli accertamenti necessari.

Dalla direzione dell'ospedale pediatrico, attraverso la Control room dell'azienda ospedaliero universitaria barese, è stato contattato subito l'Istituto superiore di sanità e quindi il Centro antiveleni di Pavia per ottenere il siero specifico contro la tossina botulinica. L’antidoto infine è stato consegnato alla Polizia di Stato che si è attivata per trasferire prontamente il farmaco a Bari con una corsa attraverso tutta l’Italia.

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Nel frattempo il piccolo è stato trasferito in terapia intensiva neonatale dove, meno di 24 ore dopo la diagnosi, gli è stato somministrato il siero che gli ha salvato la vita. Il bambino quindi ha proseguito le cure del caso uscendo dalla terapia intensiva il 29 settembre quando è stato trasferito con i suoi genitori in un ambiente protetto per la ripresa dell’allattamento. Infine la guarigione completa che ha portato alle dimissioni ieri pomeriggio quando è tornato finalmente a casa.

Per avere conferma sulle cause della contaminazione, i campioni sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità, ma dalle prime indagini i sospetti ricadono sul miele. "Il miele può contenere spore del botulino ed è probabile, in questo caso, che sia stato il fattore che ha provocato l'intossicazione” ha spiegato Danny Sivo, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari, aggiungendo: “Nei bambini molto piccoli queste spore possono svilupparsi nell'intestino e diventare pericolose, diversamente da quanto avviene nell'adulto. Per questo motivo si raccomanda sempre di non dare miele ai bambini sotto l'anno di vita".

“Voglio ringraziare tutti i medici e operatori che sono intervenuti per salvare la vita a questo neonato. La tempestività della diagnosi e la multidisciplinarietà della nostra azienda hanno fatto la differenza” ha dichiarato il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, aggiungendo: “ Infettivologi, neonatologi, rianimatori ed epidemiologi hanno lavorato fianco a fianco con grande professionalità e spirito di squadra. Abbiamo scritto una bella pagina di sanità pubblica”.

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