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“Bottiglie di alcolici e bicchieri”: la procura spiega cosa c’era vicino alla piscina in cui è morta Simona Cinà

La Procura di Termini Imerese interviene sul caso di Simona Cinà, la pallavolista trovata morta durante una festa in una villa a Bagheria: “Nei pressi del bancone adibito a bar sono stati rinvenuti bicchieri e bottiglie di alcolici”.
A cura di Giorgia Venturini
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Dopo quasi tre giorni dalla morte di Simona Cinà, la pallavolista 20enne trovata morta durante una festa in piscina in una villa a Bargheria (Palermo) la Procura interviene a far chiarezza. In un comunicato stampa spiega cosa è successo, smentendo alcune informazioni emerse in queste ore. Prima di tutto: gli altri ragazzi invitati alla festa sono stati collaborativi con inquirenti e investigatori e non sono rimasti nel silenzio. Nel dettaglio: "Tutti coloro i quali sono stati sentiti, in qualità di persone  informate sui fatti, hanno avuto un comportamento collaborativo, mettendosi da subito a disposizione dell'Autorità Giudiziaria", scrivono dalla Procura. Ma cosa è successo quella sera?

"Il corpo della giovane ragazza – sostiene la Procura nel comunicato stampa – è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle ore 4.00: lo stesso si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici. Per quanto sinora appreso, a seguito del rinvenimento, almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina ed hanno recuperato il corpo della ventenne, praticando le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell'arrivo dei soccorritori".

Poi gli inquirenti hanno aggiunto: "Arrivato sul posto, il personale del 118 ha provato a rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo fare altro che constatare il decesso della stessa alle ore 5.00.  Giunti altresì sul posto, dapprima le forze dell'ordine della Compagnia Carabinieri di Bagheria – coadiuvate da personale del Nucleo Investigativo di Monreale -, e successivamente il magistrato di turno, sono stati svolti i primi accertamenti, consistiti nei rilievi necessari a fotografare lo stato dei luoghi, nei sequestri ritenuti utili, nonché è stato avvisato il medico legale di turno per lo svolgimento della richiesta ispezione cadaverica esterna (all'esito della quale è stata immediatamente disposta l'autopsia al fine di accertare le cause del decesso)".

La Procura con questo comunicato smentisce quanto finora sostenuto dal legale della famiglia, l'avvocato Gabriele Giambrone, che aveva espresso i dubbi dei genitori quando sono venuti a sapere della tragedia. Il legale anche a Fanpage.it aveva riferito che una volta arrivati sul posto avevano trovato solo bottiglie d'acqua e non alcol: era parso un fatto strano dal momento che nella festa era stato programmato un open bar.

Il procuratore Lorenza Turnaturi precisa nella nota: "Si deve specificare la assoluta infondatezza dell'informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa. In detti luoghi – e, in particolare, nei pressi del bancone adibito a bar – sono stati rinvenuti, tra l'altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato; ciò a riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute. Anche il predetto materiale è stato posto sotto sequestro, così come ogni altro oggetto presente sulla scena ed utile a fini investigativi". Dalla Procura poi confermano che i vestiti della ragazza sono stati posti sotto sequestro per tutti gli accertamenti del caso.

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