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Bologna, usavano reddito di cittadinanza per finanziare un terrorista: denunciate due persone

Usavano il reddito di cittadinanza per finanziare un foreign fighter in Tunisia: arrestati due tunisini residenti in Emilia Romagna. I due inviavano tramite un money transfer in provincia di Ferrara il denaro a un presunto terrorista iscritto alla lista antiterrorismo del Belgio. Ora dovranno restituire la cifra indebitamente ricevuta e gli inquirenti sono al lavoro per localizzare il foreign fighter ricercato dal Belgio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Guardia di Finanza di Bologna ha fermato e denunciato due cittadini tunisini residenti in Emilia Romagna che avrebbero finanziato un foreign fighter in Tunisia. A coordinare le indagini il pm Antonio Gustapane che ha accertato, dopo una serie di segnalazioni per operazione sospette, che i due abbiano ricevuto circa 12mila euro fino ad aprile grazie a false dichiarazioni dei redditi e lavorative. L'illecito finanziamento è stato accertato tramite l'analisi dei flussi di conti correnti bancari e il ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione da Europol attraverso il Terrorism finance tracking. Importanti anche appostamenti, pedinamenti e perquisizioni locali e personali.

I due, residenti in Emilia Romagna, avevano dichiarato situazioni reddituali e lavorative fasulle per poter ottenere il reddito di cittadinanza e finanziare con il sussidio il foreign fighter in Tunisia. L'uomo era iscritto nelle liste antiterrorismo del Belgio. Ora i due accusati dovranno restituire la somma recepita con l'inganno. I due avrebbero impiegato più di 12mila euro nell'addestramento e nel finanziamento del presunto terrorista. Per inviare i soldi necessari, si sarebbero servito di un money transfer in provincia di Ferrara. Nel corso delle indagini sulla situazione reddituale, però, è emerso anche altro: sembra infatti che i due uomini occupassero un alloggio popolare dal 2011 pur non avendo i requisiti per viverci e sono stati quindi denunciati per il reato di invasioni di terreni o edifici.

Nel frattempo sono al vaglio i device tecnologici in possesso dei due, in cerca di una traccia che possa ricondurre all'attuale localizzazione del foreign fighter ricercato dal Belgio. Il combattente è stato infatti in Tunisia fino al mese di aprile, ma dopo si sarebbe persa ogni sua traccia. Gli inquirenti sperano di avere nuovi elementi tramite l'analisi di telefoni e computer.

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