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Bloccati per 7 ore sul treno dopo un boato: “Senza bagni né corrente, è stato un sequestro di persona”

La testimonianza a Fanpage.it di Anna, una passeggera del treno Italo Alta Velocità 8920: il convoglio ieri, 1 dicembre, è rimasto fermo 7 ore in galleria senza corrente, bagni e assistenza, tra caldo estremo e totale abbandono dei passeggeri.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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"Siamo stati abbandonati a noi stessi, è stato davvero un sequestro di persona". Parole di forte impatto quelle di Anna, che a Fanpage.it racconta la sua "odissea" a bordo del treno Italo Alta Velocità 8920, partito da Napoli alle 15.35.

Nella stessa giornata d ieri, 1° dicembre, altri treni Alta Velocità e Intercity hanno accumulato ritardi fino a 150 minuti, l’ennesima giornata di caos per i viaggiatori italiani.

Il convoglio su cui viaggiava Anna sarebbe dovuto arrivare a Udine alle 22.17, ma intorno alle 17.20, nei pressi di Roma Tiburtina, vicino a Orte, un fortissimo boato e alcune scintille vicino alle carrozze hanno anticipato l’imprevisto: il treno si è fermato bruscamente all’interno di una galleria. Subito è saltata la corrente. Niente elettricità, niente aria condizionata, nessuna connessione e — dettaglio ancora più grave — impossibilità di usare i bagni.

Il primo aggiornamento da parte di Italo è arrivato solo dopo mezz’ora: un generico problema tecnico che sarebbe stato risolto in breve tempo. Ma la situazione non è migliorata.

Siamo rimasti così fino alle 20 — continua Anna — con comunicazioni scarse e superficiali. L’unica assistenza del personale di bordo è stata distribuire acqua in bicchieri di carta, una sola volta".

Le condizioni si sono fatte critiche, soprattutto per il caldo, e a bordo c’erano anziani, disabili e due neonate. "Abbiamo chiesto più volte al personale di aprire le porte per far entrare aria, ma era insufficiente per tutti. Solo verso le 22 sono arrivati i soccorsi esterni: Protezione Civile, Polizia Ferroviaria e sanitari che hanno assistito le persone più vulnerabili".

Il treno sostitutivo è arrivato solo alle 23.30, ma ha riportato i passeggeri a Roma Tiburtina. Solo all’1.30 la corsa è ripresa, e Anna è arrivata a Bologna Centrale alle 4.30, per poi proseguire fino a Bolzano, dove è giunta alle 8.

"La cosa più assurda — conclude la passeggera — è stata la totale mancanza di comunicazione. Siamo stati abbandonati a noi stessi, è stato davvero un sequestro di persona Siamo stati lasciati a noi stessi in condizioni di estremo disagio. Non mi era mai capitato niente di simile".

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