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Bimbo scosso a Padova: “situazione irreversibile”, in corso certificazione morte cerebrale

Non presenta più alcuna attività cerebrale il bambino di cinque mesi che da sabato scorso si trova in coma, ricoverato all’ospedale di Padova, dopo essere stato scosso violentemente dalla mamma mentre veniva cullato. La commissione chiamata a valutarne la morte cerebrale dovrebbe esprimersi sul caso entro qualche ora.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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“Non presenta più perfusione sanguigna cerebrale” il bambino di cinque mesi ricoverato da sabato scorso in coma all'ospedale di Padova dopo che sua madre lo avrebbe scosso violentemente mentre lo cullava. A fornire le ultime notizie sulle condizioni del piccolo è, all'AdnKronos Salute, Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento Salute presso l'azienda ospedaliera padovana. "Questo – ha spiegato – ci ha permesso di convocare la commissione che dovrà certificare la morte cerebrale" del piccolo, una valutazione che si basa su dati strumentali e clinici. Il medico ha precisato che la commissione è già al lavoro e purtroppo ha definito la situazione "irreversibile". Non c’è insomma più alcuna speranza per lui. La commissione chiamata a valutare la morte cerebrale del piccolo dovrebbe esprimersi sul caso entro qualche ora. Nel momento in cui stabilirà che il bambino è clinicamente morto verranno staccate le macchine che lo stanno tenendo in vita. Quando ciò accadrà inevitabilmente anche le accuse mosse alla madre cambierebbero, da lesioni gravissime a omicidio colposo.

La mamma del bambino indagata – La mamma del piccolo, una ventinovenne di Mestrino (Padova), ha spiegato di aver scosso violentemente suo figlio all'alba di sabato 21 dicembre: il bambino non dormiva da oltre due ore e lei – in completa incoscienza, secondo la versione del suo avvocato Leonardo Massaro – l'avrebbe scosso violentemente e poi lo avrebbe appoggiato sul letto. La stessa mamma ha poi chiamato il 118 e confessato di aver fatto del male al piccolo: "Non dormiva, l'ho cullato troppo forte”, la sua versione. Il caso rientrerebbe nel “Baby shake syndrome”, la sindrome del bambino scosso che nei piccoli provoca gravissimi danni cerebrali e neurologici.

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