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Neonato morto su nave da crociera, la mamma scarcerata: dall’autopsia decesso per cause naturali

La madre del piccolo è stata scarcerata, come deciso dal Gip di Grosseto in base alla relazione preliminare dell’autopsia del medico legale secondo la quale il neonato è morto per cause naturali. Rilasciate le colleghe, per loro non convalidato il fermo.
A cura di Antonio Palma
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Scarcerata la mamma del neonato morto sulla nave da crociera. Lo ha disposto il giudice Compagnucci di Grosseto in base alla relazione preliminare dell'autopsia condotta dal medico legale secondo la quale il piccolo è morto per cause naturali e non per violenza. Questa mattina il Gip aveva convalidato il fermo della 28enne filippina, riqualificando però il reato da omicidio volontario ad abbandono di minore.

Il caso della morte del neonato trovato senza vita nella cabina della mamma su una nave da crociera, dove la donna lavorava come inserviente, dunque non si configura come un omicidio. Lo ha stabilito il Gip di Grosseto dopo l’udienza di convalida del fermo della donna, Chan Jheansel Pia Salahid, 28enne filippina.

Cambia completamente dunque  la posizione della 28enne, che sin dal primo momento aveva affermato di non aver ucciso il piccolo volontariamente ma di averlo lasciato in cabina per lavorare a bordo. Dopo l'interrogatorio, erano state già scagionate definitivamente le due colleghe e compagne di cabina sulla nave, che erano state fermate dopo di lei con la stessa accusa. Il Gip infatti non ha convalidato il fermo delle due donne che sono tornate subito in libertà.

La 28enne ha confermato nell’udienza di convalida del fermo, svolta con l’ausilio di un interprete, di aver dato alla luce il bambino il 17 maggio sulla nave da crociera Silver Whisper dove lavorava e di aver tenuto nascosto la gravidanza a tutti per paura di perdere il lavoro. Nei pochi giorni prima della tragedia, lo avrebbe allattato in cabina alla presenza delle colleghe che le avrebbero dato una mano quando lei era di turno. La donna ha rivelato di aver messo il bimbo in un armadietto del personale, lasciando le antine aperte quando non c’era e ha speigato di averlo trovato morto al suo ritorno.

L'autopsia sul corpo del neonato: morte per cause naturali

"Avevo chiamato mio figlio Tyler" ha detto la donna durante l'interrogatorio di oltre tre ore. Al momento non è stata chiarita l'esatta causa di morte del piccolo. Una risposta certa arriverà solo dai risultati dell'autopsia sul corpicino del neonato condotta oggi dal medico legale Mario Gabrielli, incaricato dal pm. Secondo le prime notizie, l'esame, eseguito all'obitorio dell'ospedale Misericordia di Grosseto dove il corpicino del neonato è stato portato dopo l'arresto della madre domenica 19 maggio, non avrebbe riscontrato segni di violenza riconducendo il tutto a cause naturali. L'ipotesi è che possa essere deceduto per un'infezione dovuta al parto, avvenuto in condizioni critiche nella nave da crociera ma il medico legale ha 90 giorni di tempo per consegnare la relazione finale alla procura.

La mamma: "Non volevo farlo morire, l'ho accudito, lavato e dato da mangiare"

"Non volevo far morire di fame il mio bambino. L'ho accudito, lavato e dato da mangiare", ha detto piangendo la 28enne durante l'interrogatorio. La mamma ha confermato di aver nascosto la gravidanza per paura di perdere il lavoro, raccontando che non si aspettava di partorire. "Non credevo di essere così avanti con la gravidanza, pensavo di poter partorire a Nizza, tappa finale della crociera" avrebbe affermato la donna raccontando che voleva affidare il bimbo al padre naturale, con cui ha avuto una relazione che è già finita, perché lei da sola "non avrebbe potuto crescere quel bambino perché già impegnata a mantenere la sua famiglia originaria di sei persone".

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