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Bimbo di 8 mesi della compagna ucciso dopo serata di cocaina, Antonio Rasero chiede permesso premio

Antonio Rasero, l’ex broker genovese condannato per avere ucciso nel marzo 2010 a Genova il piccolo Alessandro di otto mesi, figlio dell’allora compagna, ha chiesto un permesso premio di 8 ore. La procura generale ha dato parere contrario sostenendo che 10 anni sui 26 da scontare siano ancora pochi.
A cura di Antonio Palma
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Dopo dieci anni di carcere, ha chiesto per la prima volta di poter uscire dalla cella Antonio Rasero, l'ex broker genovese condannato avere ucciso nel marzo 2010 a Genova il piccolo Alessandro di otto mesi, figlio dell'allora compagna. Attraverso i suoi legali, infatti, l'uomo, che si è sempre professato innocente, ha presentato una richiesta di permesso premio di 8 ore, come gli è concesso dalla legge, e attende ora la decisione del tribunale di Sorveglianza di Genova che si esprimerà in settimana.

La richiesta è stata accolta in modo negativo dal sostituto procuratore generale che ha dato parere contrario al permesso sostenendo che "il periodo trascorso finora in carcere è troppo poco". "Siamo abbondantemente nei termini, se si dice che è prematuro chiederlo ci permettiamo di dire che non siamo d'accordo" ha replicato l'avvocato dell'uomo che in aula, a sostegno della richiesta, ha portato una relazione della direzione del carcere Marassi in cui si descrive il percorso intrapreso da Rasero sottolineando come sia un detenuto modello.

Antonio Rasero ha trascorso già oltre un terzo della pena di 26 anni in cella considerando anche la custodia cautelare e vorrebbe trascorrere alcune ore a casa con la madre. L'ex broker intanto in questi anni ha iniziato a studiare grafica e lavora all'interno della casa circondariale.

In udienza la stesa procura generale ha suggerito di chiedere il lavoro esterno al carcere ma l'avvocato sostiene che questo gli impedirebbe gli studi per il diploma di grafica e assicura che se la richiesta di permesso verrà rigettata, lui ci riproverà tra qualche mese.

Il piccolo Alessandro, figlio di Katerina Mathas, all'epoca compagna occasionale del broker, venne ucciso nella notte tra il 15 e il 16 marzo del 2010 dentro l'appartamento di un residence nel quartiere di Nervi, affittato dall'uomo. Secondo l'accusa, Rasero uccise il bimbo dopo una notte passata a consumare cocaina con la donna. L'omicidio, secondo gli investigatori, avvenne durante l'assenza della madre che era andata a cercare altra droga e per questo poi condannata per abbandono di minore., Per gli inquirenti, Rasero avrebbe spinto il bimbo contro lo spigolo di un divano perché non smetteva di piangere.

L'uomo, che si professa innocente, fu condannato in primo grado a Genova a 26 anni e poi assolto in secondo grado. La Cassazione però aveva disposto l'annullamento dell'assoluzione e la celebrazione di un nuovo processo d'appello bis, a Milano, dove i giudici lo avevano condannato a 26 anni. Pena infine confermata dalla Suprema corte nel 2017.

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