Bimbo di 3 anni dimenticato sullo scuolabus chiuso per 8 ore: Procura indaga per abbandono di minori

"Chiediamo giustizia, affinché quello che è successo a noi non capiti ad altri" così i genitori del bimbo di 3 anni dimenticato sullo scuolabus a Campli, in provincia di Teramo, hanno confermato di aver presentato formale denuncia i a carabinieri per accertare fatti e responsabilità dell'accaduto che per puro caso non si è trasformato in tragedia. Sul caso sarà ora la procura di Teramo a chiare ogni aspetto dopo aver aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di abbandono di minori.
Ovviamente al momento non ci sono ancora indagati ma gli occhi sono puntati tutti sui due adulti che erano a bordo del mezzo, l'autista e l'accompagnatrice dello scuolabus. Il pm ha chiesto i carabinieri raccogliere le informazioni sul servizio di scuolabus, che è esternalizzato dal Comune di Campli a una società che opera da tempo e diffusamente nel settore e in vari comuni dell'Abruzzo, e di raccogliere le varie dichiarazione degli interessati.
"Chi doveva controllare non lo ha fatto. Mio figlio è rimasto per otto ore sullo scuolabus. Per fortuna che erano giorni di brutto tempo e quindi non c'erano temperature alte" ha spiegato al quotidiano Il Centro il padre del piccolo, aggiungendo: "Quando si sono accorti di quello che era successo nessuno ha chiamato un'ambulanza, né dato dell'acqua a mio figlio. Il bambino è ora terrorizzato quando percorriamo il tratto di strada del pulmino".
Secondo quanto ricostruito finora, il piccolo era salito sullo scuolabus verso le 8, perché fosse portato all'asilo come sempre ma nel tragitto si sarebbe addormentato e nessuno si sarebbe accorto di lui che è rimasto per ben 8 otto ore rinchiuso nel mezzo parcheggiato poco dopo dall'autista. "Alle 16 l'assistente e l'autista hanno riportato mio nipote alla mamma dicendo che il piccolo era rimasto 8 ore nello scuolabus, hanno solo saputo dire non denunciateci, il piccolo era disidratato" aveva raccontato la zia del bimbo sui social
"Un errore umano grave che poteva avere conseguenze tragiche" aveva dichiarato nei giorni scorsi anche il sindaco del comune abruzzese che si è mobilitato per accertare i fatti sia con la cooperativa che gestisce il servizio di scuolabus del paese sia con la famiglia del piccolo. In attesta delle indagini, l'accompagnatrice è stata sospesa dall'incarico.