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Bimbo caduto da balcone a Modena, avvocata babysitter a Fanpage.it: “Valutiamo perizia psichiatrica”

Udienza di convalida del fermo venerdì mattina presso il carcere di Sant’Anna Modena. “Valuteremo se chiedere una perizia psichiatrica”, ha detto la legale della babysitter trentaduenne accusata di tentato omicidio per la caduta dal balcone di casa di un bambino di tredici mesi.
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Mentre il bimbo di tredici mesi caduto dal balcone di una casa del modenese lotta ancora per la vita, parla Francesca Neri, la legale della babysitter accusata di tentato omicidio, attualmente in carcere in attesa dell'udienza di convalida. "La mia assistita è ancora emotivamente molto provata, ma oggi è un po' più serena", ha detto a Fanpage.it Francesca Neri. "Si è informata sullo stato di salute del piccolo, ma non ha detto nulla circa la dinamica della caduta", ha aggiunto.

È prevista per venerdì l'udienza di convalida del fermo della trentaduenne su cui pesa un'accusa gravissima. Secondo gli inquirenti, infatti, la caduta del piccolo, ancora ricoverato all'Ospedale Maggiore di Bologna, non sarebbe il frutto di un incidente, ma un gesto volontario e deliberato.

"Valuteremo se chiedere una perizia psichiatrica", ha spiegato l'avvocata Neri, precisando che per farlo bisognerà aspettare l'udienza di convalida, che verrà celebrata venerdì mattina in carcere. "È infatti possibile che il pm esprima la volontà di fare l'incidente probatorio".

La babysitter lavorava da gennaio nella casa di Soliera, nel modenese, occupandosi del piccolo per otto ore al giorno. Pare che fino a martedì, "non avesse mai dato nessun segno di squilibrio". A riportarlo è stata la nonna del bimbo, in seguito alla tragica caduta avvenuta martedì mattina verso le 10,30. Al momento dei fatti in casa c'era anche la colf, ma a dare l'allarme sarebbero stati alcuni vicini, dopo essersi accorti che, a ridosso dell'edificio, giaceva a terra un fagotto. "Era riverso a terra, sembrava dormisse", ha raccontato il testimone che per primo ha chiamato i soccorsi. "Non ho visto nient'altro", ha poi aggiunto.

La trentaduenne è stata interrogata poche ore dopo ed è risultata in stato confusionale, tanto che non è riuscita a ricostruire la dinamica degli eventi, che tutt'ora resta al vaglio degli inquirenti.

Sulla tragedia si è espresso anche il sindaco di Soliera, Roberto Solomita, che ha scritto sul suo profilo Facebook: "Sto ricevendo innumerevoli chiamate e messaggi di preoccupazione e vicinanza per quello che è accaduto moltissime da fuori Soliera. È evidente che non sono rivolti al sindaco in quanto ‘amministratore', ma come rappresentante di una intera comunità che soffre insieme alla famiglia del bimbo". Conclude il primo cittadino: "A loro innanzitutto, ai loro amici e a tutti noi voglio girare la partecipazione alla sofferenza, il calore e la speranza che mi stanno giungendo. Forza, ti vogliamo riabbracciare presto!"

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