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Bimba ucraina in fuga dalla guerra morta a Crotone, dolore ai funerali: “Taiisia uccisa da un bullo”

In tanti sono arrivati oggi a Crotone per l’ultimo saluto a Taiisia Marzeniyk, la bimba ucraina di 5 anni morta dopo essere stata travolta da un’auto in corsa. La piccola era da qualche giorno in Italia, in fuga dalla guerra.
A cura di Francesca Lagatta
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I genitori della piccola durante i funerali
I genitori della piccola durante i funerali

Una folla enorme oggi è accorsa per dare l'ultimo saluto a Taiisia Marzeniyk, la bimba ucraina di 5 anni morta lo scorso 20 marzo dopo essere stata travolta da un'auto in corsa in contrada Cantorato a Crotone. La cerimonia funebre si è tenuta nella cattedrale di Santa Maria Assunta ed è stata officiata da don Vasyl Kulynyak, sacerdote di rito ortodosso che rappresenta un punto di riferimento per la comunità ucraina nella città pitagorica.

La tragedia a Crotone

Taiisia era arrivata a Crotone il 26 febbraio per fuggire dalla guerra insieme alla sua mamma, di 29 anni, e al fratellino, in attesa di ricongiungersi con il papà, rimasto al nord. Nella città calabrese erano stati ospitati da una parente che lavora da tempo in un esercizio commerciale del posto. Dopo essersi messa al sicuro, la famiglia ucraina aveva ritrovato la speranza di poter tornare a una vita normale. Taiisia aveva fatto amicizia con altri bimbi e le piaceva uscire per lunghe passeggiate con la cugina 17enne. Era con lei quando un furgone l'ha travolta e uccisa sul colpo. Stavano percorrendo la strada provinciale 22 insieme a un amico, un 16enne del posto, quando il mezzo è piombato sui tre pedoni. La ragazza è rimasta illesa, l'amico è rimasto ferito ma se la caverà, mentre per la bimba non c'è stato nulla da fare. L'uomo alla guida, che ha 18 anni, è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale. Secondo quanto è emerso dalle indagini, nei giorni precedenti ci sarebbero stati degli screzi tra i due ragazzi e ora gli inquirenti stanno cercando di capire se l'incidente sia frutto di una tragica fatalità o possa essere stato in qualche modo provocato.

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Il prete: "Travolta da un bullo"

Nel giorno dell'addio in città c'è dolore e sgomento, mentre i genitori della piccola, inconsolabili, piangono piegati sulle ginocchia davanti alla piccola bara ricoperta di rose bianche. Il sindaco Vincenzo Voce ricorda la vittima con la voce rotta dall'emozione; don Vasyl Kulynyak, durante l'omelia, non trattiene la rabbia e dal pulpito parla del giovane arrestato come di un bullo che già in precedenza avrebbe infastidito gli abitanti di contrada Cantorato, senza che nessuno avesse mai tentato di fermarlo. "Spero che si converta e chieda perdono per quello che ha fatto – dice poi ai cronisti -, non solo ai genitori della bambina, ma a tutte le persone a cui ha fatto del male". Nell'ultimo viaggio Taiisia è stata accompagnata da un lungo applauso e dalle lacrime di coloro che non potranno mai vederla crescere.

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