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Bimba abusata dal nonno orco per anni ma in famiglia nessuno le crede: “Vedi troppi film”

La terribile storia di abusi scoperta a Vibo Valentia dove nelle scorse ore la polizia ha arrestato il nonno della piccola di 10 anni, un 69enne.
A cura di Antonio Palma
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Abusata sessualmente dal nonno orco anche davanti alle sorelline più piccole ma, nonostante le sue richieste di aiuto, nessuno in famiglia le avrebbe creduto lasciando che l’uomo continuasse a violentare la piccola per anni. È la terribile storia di abusi in ambito familiare scoperta in Calabria dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia che nelle scorse ore ha eseguito un mandato di arresto nei confronti del nonno, un 69enne residente in un paese del Vibonese dove si son consumate anche le violenze. Secondo il Gip che ha firmato l‘ordine di custodia cautelare in carcere, dall’inchiesta emerge “un quadro univoco e privo di contraddizioni, dal quale si evince un perpetrarsi, costante e reiterato, di abusi a danno della piccola, tutti drammatici, ma alcuni caratterizzati da sconcertante gravità e inspiegabilmente tenuti nascosti dalla compagine familiare”.

Ad alzare il velo sulla terribile storia è stata una delle maestre della piccola che col tempo è riuscita a carpirne la fiducia fino a farle confessare l’orrore che viveva ormai da anni. Solo davanti alla sua insegnante la piccola di dieci anni ha rivelato gli abusi da parte del nonno che la andava a prendere a scuola per portarla in luoghi appartati. Abusi che sarebbero iniziati quando aveva solo 8 anni e proseguiti ininterrottamente nonostante le sue richieste di aiuto. Dai suoi racconti, prima alla maestra e poi agli inquirenti con l'aiuto di psicologi, è emerso uno scenario agghiacciante. Il nonno la picchiava, le strappava i capelli, la prendeva a pugni, la minacciava di morte, la costringeva a subire continuamente atti sessuali tremendi, provocandole anche delle emorragie come stabilito da visite ginecologiche.

La piccola non sarebbe stata creduta dai parenti che l’avrebbero accusata di "vedere troppi film". Anche la madre della bimba pare sapesse ma sarebbe stata zittita dal resto della famiglia tanto da spingere la bimba a girare dei video delle violenze che sarebbero stati ritrovati sui cellulari. A rendersi conto che c'era qualcosa che non andava nella piccola e a raccoglierne le confidenze è stata però una sua maestra che all’inizio di aprile ha presentato denuncia alla Squadra mobile. La mare della vittima, interrogata dalla polizia, ha confermato e ha deciso infine di sporgere a sua volta formale querela.

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