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Peter Neumair e Laura Perselli uccisi a Bolzano

Benno Neumair, periti divisi su seminfermità mentale. La sorella Madè: “Lui testimone inaffidabile”

I periti si dividono sulla seminfermità mentale per Benno Neumair: secondo gli esperti incaricati dal giudice per le indagini preliminari, il 30enne non sarebbe stato lucido quando ha ucciso il padre Peter. Sarebbe invece stato nel pieno delle sue facoltà mentali quando ha assassinato la madre. I periti della Procura, invece, ritengono che il 30enne fosse lucido in entrambi i delitti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si è svolta nella giornata di ieri, giovedì 5 maggio, una delle udienza più importanti nel processo a carico di Benno Neumair, il 30enne reo confesso dell'omicidio dei suoi genitori, Peter e Laura, e dell'occultamento dei loro cadaveri gettati nel fiume Isarco il 4 gennaio 2021. Il 30enne avrebbe agito dopo una discussione con il padre Peter, strangolandolo nella loro abitazione familiare. Subito dopo avrebbe deciso di uccidere anche la madre, per eliminare una testimone. Per quel duplice delitto, Benno ora rischia l'ergastolo, a meno che non gli venga concessa una riduzione di pena per seminfermità mentale. Secondo i periti incaricati in incidente probatorio dal giudice per le indagini preliminari, Benno avrebbe avuto una ridotta capacità di intendere e di volere nel corso del primo omicidio, mentre sarebbe stato totalmente lucido quando ha ucciso la madre Laura.

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I periti inoltre non ritengono Benno socialmente pericoloso, in quanto le sue reazioni aggressive si scatenerebbero "solo con le persone con cui ha stretti rapporti". La perizia è stata contestata in aula dalla Procura e dagli avvocati di parte civile. Entrambi hanno evidenziato che la circostanza di un litigio con il padre Peter sia stata riferita solo dall'imputato e solo durante il secondo interrogatorio. Nella prima confessione, invece, non ha mai menzionato questo episodio. Per gli avvocati, quindi, non vi sarebbe alcuna prova certa sul litigio tra i due. Secondo i pm e gli avvocati di parte civile, i periti darebbero credito alla versione di Benno pur riconoscendo il fatto che l'imputato sia abituato a mentire,come testimoniato anche dall'ex fidanzata. 

In aula sono stati sentiti anche i periti della Procura, che hanno invece detto di ritenere che Neumair fosse capace di intendere e di volere in entrambi i delitti. I suoi disturbi di personalità, infatti, non sarebbero clinicamente così gravi da giustificare un'incapacità di intendere e di volere. A margine dell'udienza, anche la sorella di Benno, Madé Neumair, ha commentato l'esito della perizia fatta dagli esperti incaricati dal giudice per le indagini preliminari. "Sono stupita. Da un lato i periti credono a Benno quando racconta del litigio con nostro Padre, ma dall'altro lo definiscono un bugiardo seriale e dunque un testimone inattendibile" ha detto una volta fuori dall'aula.

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