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Bari, spara al buttafuori che gli chiede green pass: “Il suo pass era la pistola”

L’ordinanza con cui il Gip di Bari ha convalidato l’arresto del 45enne Giovanni Gualberti per aver sparato a un buttafuori all’esterno di una discoteca di di Modugno ferendolo gravemente.
A cura di Antonio Palma
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"Nella sua logica criminale, il suo pass era la pistola”, così il Gip di Bari descrive il comportamento del 45enne Giovanni Gualberti, l’uomo arrestato nei giorni scorsi per aver ferito gravemente con due colpi di pistola un buttafuori all'esterno della discoteca Demodè di Modugno, nell’hinterland del capoluogo pugliese, la cui unica colpa era quella di avergli sbarrato il passo in quanto non era provvisto di green pass obbligatorio per entrare. Per lui “quella era la modalità più sicura per entrare" in discoteca, cioè "mostrare il suo pass personale, la pistola", con la "pretesa di imporre la propria legge arrogante e sopraffattrice" scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Francesco Mattiace, nel provvedimento con il quale ha convalidato l’arresto dell’uomo avvenuto il 14 novembre scorso.

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Gualberti, considerati dagli inquirenti esponente di spicco del clan mafioso Strisciuglio di Bari, dopo gli spari si era dileguato cercando di far perder le proprie tracce mentre la vittima veniva soccorsa. L’uomo era stato individuato poco dopo anche grazie alle telecamere di sicurezza della zona e quindi arrestato nella sua casa di Bari Vecchia. Ora deve rispondere dei reati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e dai futili motivi e porto abusivo di armi da fuoco. Contro di lui s prove schiaccianti che arrivano sia dalle immagini delle videocamere all’esterno del locale dove si sono svolti i fatti sia dei colleghi della vittima che hanno visto tutto. Secondo quanto ricostruito i carabinieri, coordinati dal pm Marcello Quercia e dal collega della Dda Fabio Buquicchio, la vittima degli spari aveva vietato l’ingresso a Gualberti perché non aveva né biglietto né green pass. A questo punto, in segno di minaccia, l’uomo avrebbe mostrato l'arma alla cintola dei pantaloni, "a scopo intimidatorio" scrive il gip, pronunciando frasi come "io il biglietto non l'ho pagato mai" e "voi non sapete chi sono io".

Il buttafuori non si è fatto intimidire e a questo punto è nata una colluttazione con minacce esplicite di uccidere il buttafuori, spintoni, schiaffi e un pugno che la vittima ha dato all’arrestato che quindi ha estratto l’arma e sparato. Un comportamento "tipicamente evocativo" della appartenenza di Gualberti ad ambiti criminali organizzati, che avrebbe anche "indotto in quasi tutti i presenti uno stato di soggezione con conseguente atteggiamento omertoso" scrive il Gip.

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