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Bari, partorisce nel bagno di un supermercato: forse voleva disfarsi del neonato

La posizione di una ragazza di 25 anni che stamane ha partorito nel bagno di un minimarket nel centro di Corato è al vaglio dei carabinieri. I militari sospettano che la donna abbia partorito lì perché non voleva si sapesse della gravidanza o forse perché non voleva tenere il bambino.
A cura di Susanna Picone
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Una donna di 25 anni questa mattina ha dato alla luce un bambino nel bagno di un minimarket di Corato, nella provincia di Bari. Sia la donna, che avrebbe partorito senza l’aiuto di nessuno, sia il neonato stanno bene. Entrambi sono stati soccorsi e subito portati in ospedale. La posizione della neo mamma è però al vaglio dei carabinieri. Da quanto si apprende i militari sospettano, infatti, che la donna abbia partorito in quel luogo insolito del paese perché non voleva si sapesse della sua gravidanza o forse perché non aveva intenzione di tenere il bambino. Secondo le testimonianze delle persone presenti nel minimarket di Corato la donna, che avrebbe avuto le doglie all’improvviso mentre faceva la spesa, avrebbe chiesto di usare il bagno e poi avrebbe fatto tutto da sola. Quando nel bagno del negozio sono arrivati i soccorritori il bambino era già nato.

A far nascere i dubbi sulle intenzioni della donna le frasi proferite a chi l’ha aiutata – Ai soccorritori la donna avrebbe detto qualcosa che fa pensare che forse voleva disfarsi del piccolo appena nato. “Appena siamo entrati stentavamo a credere a quanto vedevano i nostri occhi”, è quanto ha raccontato ad Askanews Fedele Tarantini, presidente dell'associazione di volontari del “Ser”, che si occupa di primo soccorso. “La signora aveva partorito ed era seduta sul water. La prima cosa che abbiamo fatto è stata recuperare il neonato e metterlo in sicurezza. Poi abbiamo soccorso la donna che perdeva molto sangue”, ha spiegato Tarantini. “A noi – ha detto ancora l'uomo scosso per quanto aveva visto – urlava di lasciare perdere il bambino perché doveva morire”. Fra il panico e le doglie, insomma, la 25enne avrebbe riferito a chi la stava aiutando le sue ansie. In ospedale la donna è seguita da un'equipe medica composta anche da psichiatri. Dell'accaduto sono stati informati anche i servizi sociali.

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