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Bari, all’imbarco del traghetto con un cadavere nel bagagliaio: “Volevamo seppellirlo”

Come accertato dagli stessi agenti della Polizia di frontiera marittima, alla base del gesto fortunatamente non vi era alcuna violenza o fatto di sangue: la vittima era morta per cause naturali e i protagonisti del gesto cercavano semplicemente di portare la salma in patria per seppellirla sul posto.
A cura di Antonio Palma
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Assurda quanto inattesa scena quella che si è presenta davanti agli agenti di polizia addetti al servizio di controllo di frontiera al Porto di Bari: in una vettura pronta a imbarcarsi su uno dei traghetti che fanno la spola tra Puglia e Albania vi era il cadavere di un uomo che qualcuno cercava di portare dall'altra parte dell'Adriatico come se si trattasse di una merce qualsiasi. Il fatto nella tarda serata di ieri. Come accertato dagli stessi agenti della Polizia di frontiera marittima, alla base del gesto fortunatamente non vi era alcuna violenza o fatto di sangue: la vittima era morta per cause naturali e i protagonisti del gesto cercavano semplicemente di portare la salma in Kosovo, suo luogo di origine, per seppellirla sul posto.

Ignorando ogni norma in materia, però, avevano deciso di fare il viaggio in maniera a dir poco inconsueta. Avevano avvolto il corpo dell'uomo in un lenzuolo, poi lo avevano infilato in uno scatole richiudendolo infine nel bagagliaio della vettura cercando di imbarcarsi sul traghetto con tutta la salma. Sfortunatamente per loro sono stati fermati ai controlli di frontiera e scoperti. Per i due responsabili dell'episodio, personale britannico del servizio delle onoranze funebri incaricati al trasporto della salma dal Regno Unito in Kosovo, è scattata una sanzione amministrativa per violazione delle norme di polizia mortuaria. Del caso è stata informata l'Autorità giudiziaria che ha disposto il trasporto della salma in obitorio dove rimarrà fino alle procedure corrette per l'espatrio.

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