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Balsamo per capelli con profumi e conservanti dannosi, ecco le marche da evitare

Non tutti i balsami per capelli usano gli stessi elementi e anzi non sono pochi quelli che tra i vari ingredienti presentano profumi e conservati potenzialmente dannosi sia per l’uomo che l’ambiente. Lo segnala uno studio della rivista dei consumatori in lingua tedesca Oko-test, che ha preso in esame un campione di 30 balsami per capelli venduti in Germania.
A cura di Antonio Palma
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Secondo alcune statistiche il 37% delle donne usa un balsamo per capelli più volte alla settimana nel tentativo di renderli più morbidi e facilmente pettinabili ma per riuscire nello scopo non tutti i prodotti sono uguali perché non tutti usano gli stessi ingredienti e anzi non sono pochi quelli che tra i vari elementi presentano profumi e conservati potenzialmente dannosi sia per l’uomo che per l’ambiente. È quanto segnala uno studio della rivista dei consumatori in lingua tedesca Oko-test, rilanciato da Greenme, che ha preso in esame un campione di 30 balsami per capelli venduti in Germania, tra cui 8 prodotti cosmetici naturali certificati e altri marchi più commerciali venduti in supermercati e discount, di cui alcuni commercializzati anche in Italia.

Dopo i test di laboratorio, in realtà quasi la metà dei balsami testati sono stati valutati con il punteggio di “molto buono” ma per alcuni di essi viene segnalata la presenza di elementi molto contestati. In sei prodotti ad esempio riscontrati profumi discutibili come il Lilial (Butylphenyl Methylpropional), una fragranza che secondo il Comitato per la protezione dei consumatori di cosmetici può compromettere la fertilità, o il muschio artificiale che può danneggiare il fegato se usato sulla cute in grande quantità

In 6 balsami segnalata anche la presenta di sostanze conservanti note per essere potenziali fonti di allergie come il clorometilisotiazolinone (CIT), un conservante strettamente regolamentato nell’uso, e la clorexidina digluconato. Ancora più grave la situazione per quanto riguarda ingredienti dannosi per l’ambiente visto che alcuni produttori utilizzano siliconi o altri polimeri sintetici per far brillare i capelli, elementi che finiscono nei tubi di scarico e negli impianti di trattamento delle acque reflue e che sono molto difficili da smaltire. Secondo la ricerca, sono ben 16 i balsami per capelli coinvolti sul campione totale di 30 prodotti.

In nessun caso i prodotti esaminati sono fuorilegge ma, come segnala Oko-test, spesso i produttori di balsamo preferiscono usare elementi comunque potenzialmente dannosi per l’ambiente e l’uomo invece di rimedi naturali che sarebbero altrettanto efficaci. Tra i prodotti promossi a pieni voti infatti figurano tutti quelli naturali  mentre tra i rimandati quelli che fanno largo uso di prodotti chimici.

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