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Notizie su Alessandro Leon Asoli

Avvelenò genitori con un piatto di pasta, la mamma di Alessandro: “Confessione ha cambiato qualcosa”

La mamma di Alessandro Leon Asoli ha commentato la confessione del figlio davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello. Il giovane ha infatti ammesso di aver avvelenato il patrigno con un piatto di penne al salmone e di aver cercato di uccidere anche la madre. “Le sue dichiarazioni hanno cambiato qualcosa, è comunque mio figlio”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Monica Marchioni è tornata a parlare di quanto avvenuto la sera del 15 aprile 2021, quando il figlio Alessandro Leon Asoli avvelenò lei e il suo compagno con un piatto di pennette al salmone avvelenate. Lorenzo Grimaldi è deceduto, mentre Marchioni è riuscita a salvarsi e dopo una lunga degenza in ospedale, è tornata lentamente in salute. La sua vita, però, resta "a metà", come ha riferito in diverse interviste. Più volte aveva sottolineato di non riuscire a perdonare il figlio e di non aver intenzione di incontrarlo.Dopo la confessione del 21enne davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello, però, qualcosa nel cuore di Monica Marchioni è cambiato.

Lo ha raccontato in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino. "Non mi aspettavo quella confessione, pensavo avrebbe continuato a darmi la colpa come ha fatto in questi anni. L'altro giorno ero dalla psicoterapeuta e avevo deciso di non presentarmi in aula per tutelarmi. Appena ho saputo delle dichiarazioni di mio figlio, sono stata colta fa un malore".

La confessione ha aperto una crepa nel muro difensivo costruito dalla donna dopo il tentato omicidio. "Fino a lunedì per me Alessandro era uno sconosciuto – ha raccontato – ma le sue dichiarazioni hanno cambiato qualcosa. Mi sono scontata con la realtà che già conoscevo ma che non accettavo. Una madre non vorrebbe mai che suo figlio tentasse di ucciderla ed è stato scioccante comprendere dopo due anni che era tutto vero. Non ho mai voluto l'ergastolo per Alessandro, anche se mi ha devastata e ha cambiato profondamente la mia vita, ma è pur sempre mio figlio. Voglio che venga fatta giustizia e paghi per quel che ha fatto, ma non ho mai sperato che passasse il resto della sua vita in prigione. Non avrei vinto in quel caso, non ci sono vincitori in questa storia".

Per il perdono, ribadisce, è ancora presto. "Prima c'era un muro, adesso c'è un "non lo so". Nella mia testa i ricordi di mio figlio si scontrano con l'immagine dei suoi occhi freddi di quella notte, uno sguardo che non dimenticherò mai".

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