Arrestato per truffa aggravata un consigliere regionale del PdL in Campania

Stamattina il consigliere regionale campano del Pdl, Massimo Ianniciello, è finito in manette. Nei suoi confronti la Guardia di Finanza di Napoli ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo gli investigatori, l'esponente del Popolo della Libertà avrebbe percepito illecitamente un rimborso di circa 64mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.  Nei confronti di Ianniciello è stato eseguito anche un decreto di sequestro dell’appartamento a copertura della presunta truffa che gli viene contestata.  Secondo i pm napoletani che indagano sul caso, il consigliere avrebbe chiesto e ottenuto il rimborso di fatture emesse da una "società fantasma", la General Trade International, il cui formale institore, un pluripregiudicato, avrebbe dichiarato di avere ceduto ad altri i propri documenti in cambio di una modesta somma di denaro. Le fatture intestate a Ianniciello hanno come oggetto «produzione di pubblicazione informativa» e «realizzazione di pubblicazione periodica».

Sono inoltre in corso perquisizioni a casa e negli uffici dell’ex capogruppo degli azzurri, Fulvio Martusciello che attualmente riveste la carica di consigliere del presidente della Campania Stefano Caldoro. L’ipotesi di reato contestata a Martusciello, che avrebbe dovuto controllare la regolarità dei rimborsi dei consiglieri, è di concorso in truffa e peculato. Perquisizioni sono in corso da parte dei finanzieri del Comando provinciale di Napoli nei confronti anche del commercialista di Ianniciello, Antonio Pazzona.

C'è da dire che l'arresto di Ianniciello rappresenta soltanto una prima tranche dell'attività investigativa del pm di Napoli Giancarlo Novelli e del Procuratore aggiunto Francesco Greco che da oltre un anno indagano sui presunti sprechi di fondi pubblici destinati ai gruppi politici del Consiglio regionale della Campania. Già nei mesi scorsi era stata sequestrata la documentazione presso gli uffici regionali al centro direzionale. L’ammontare complessivo dei finanziamenti destinati ai gruppi consiliari, sul quale si è posta l'attenzione della procura di Napoli, è di circa 4-5 milioni di euro all’anno.