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Aperto a Bristol il primo negozio di abiti da sposa per donne disabili

“Il mondo non è progettato per noi. E poi, gli aiuti alla mobilità vengono spesso descritti come cose negative che le persone vogliono nascondere quando in realtà strumenti come le sedie a rotelle ci danno la libertà: è bello che abbiano decorato la carrozzina piuttosto che cercare di nasconderla”, sostiene l’artista Beth Wilson.
A cura di Iacopo Melio
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A Portishead, una cittadina del Somerset (vicino Bristol), c’è un negozio dove il sogno più “classico” prende forma, e la prende proprio per tutti: in vetrina si può ammirare, tra i vari abiti da sposa addosso ai manichini, uno indossato da una donna in carrozzina.

La boutique in questione, la “White Collection”, è diventata virale su Twitter grazie ad una foto raffigurante proprio un modello di abito su una donna disabile, con una carrozzina decorata da della vegetazione.

"Il nuovo negozio di matrimoni in città ha un manichino in sedia a rotelle, questo non dovrebbe entusiasmare eppure è la prima volta che vedo la disabilità mostrata in una vetrina!”

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Così ha twittato l’artista disabile Beth Wilson condividendo quello scatto oggi popolare, e in interviste successive ha aggiunto:

“Spesso le persone disabili si sentono invisibili perché non ci vediamo nei media, e soprattutto non vengono realizzati per loro dei bei vestiti. Non ho bisogno di un abito da sposa, ma se così fosse sarei sicuramente molto più felice di andare in un negozio dove so di essere accettata con la mia sedia a rotelle e tutto il resto."

Laura Allen e Sarah Parker, hanno detto di non averci pensato troppo su come allestire la loro vetrina:

"È grandioso aver ricevuto una risposta così positiva, ma in un certo senso è abbastanza triste constatare quanto sia raro vedere una sedia a rotelle in una vetrina. Noi volevamo soltanto normalizzare la figura della carrozzina utilizzando una sposa”.

Dettagli dell'abito da sposa
Dettagli dell'abito da sposa

Conclude così Beth:

"Ho usato una sedia per circa cinque anni – adesso non a tempo pieno, ma quando esco di casa sì. Credo che la maggior parte delle persone con disabilità siano escluse quando escono, lo vedo ogni volta che giro da qualche parte. Il mondo non è progettato per noi. E poi, gli aiuti alla mobilità vengono spesso descritti come cose negative che le persone vogliono nascondere quando in realtà strumenti come le sedie a rotelle ci danno la libertà: è bello che abbiano decorato la carrozzina piuttosto che cercare di nasconderla".

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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