Andria, sequestrata la villa extralusso del “contadino” che rapinava i Tir

Si faceva passare come un bracciante agricolo, ma aveva ‘l’hobby’ delle rapine agli autotrasportatori, anche se dichiarava poche migliaia di euro l’anno. In realtà l'indagine patrimoniale condotta dai carabinieri della compagnia di Andria, su delega della Procura distrettuale antimafia di Bari, ha portato alla luce che Antonio Agresti e i suoi familiari erano in possesso di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro. Per gli inquirenti sarebbero tutti frutto di attività illecite. I militari hanno così dato esecuzione al provvedimento di sequestro anticipato di beni, emesso dal Tribunale del Riesame di Bari.
“E' sufficiente la visione delle foto a colori dell’interno dell’abitazione di via Lagnone per cogliere lo sfarzo e l’ostentazione di una ricchezza assolutamente ingiustificata" scrive il Riesame. Agresti viveva infatti in una villa extralusso ad Andria, dotata di costose rifiniture e ogni tipo di comfort: aquile in pietra all’ingresso, copriwater in pelle incastonati di Swarovski e televisori al plasma persino nei bagni. E ancora, vasca in marmo con cascata di acqua, ascensore interno tutto in vetro che dal garage al piano interrato porta alla mansarda, porte con borchie dorate, due camini sia nella camera da letto che in mansarda, soffitti e travi in legno, mobile bar, vasca idromassaggio e box doccia con colonna idromassaggio, pareti imbottite di tessuto, tv anche nei bagni, impianto di videosorveglianza con telecamere esterne. All’uomo sono stati sequestrati: un appartamento e una villa di lusso, tre uliveti, due auto, due moto, e conti correnti per un valore complessivo pari a oltre 1,5 milioni di euro. Beni sottoposti a sequestro senza facoltà d’uso e affidati in custodia giudiziaria.