Ancona, “Rimuovete quella statua, è un insulto alle donne”

I cittadini di Ancora non ne possono più: "Quella statua va rimossa al più presto". Su Facebook è nato anche un gruppo per "la rimozione della statua violata". Un aggettivo assai pregnante, visto che è anche il nome della stessa ‘opera' dello scultore a artista anconetano Floriano Ippoliti. Un lavoro pagato fior di quattrini: 17mila euro di cui 10mila dati dalla Regione, Camera di Commercio, Comune di Ancona e altrettanti da privati. Soldi spessi male, a detta anche di molte donne che si sentono quasi offese, dal modo in cui la donna statuaria in bronzo fa mostra del suo corpo: "Pur essendo molto bella, appare un monumento allo stupro, piuttosto che contro lo stupro". Secondo i creatori della pagina Facebook la statua va rimossa perchè "rappresenta una donna seminuda, avvenente nella mortificazione a cui è sottoposta. Una rappresentazione che non contrasta lo stereotipo dell’immagine femminile. Una offesa alle donne".
Ma dal Comune di Ancona fanno sapere che la rimozione di ‘Violata' non è stata neanche presa in considerazione, come ha sottolineato l'assessore alle pari opportunità, Emma Capogrossi. "Confido nell'intelligenza dei cittadini, che sanno capire che esistono cose più importanti di una statua – aggiunge la Capogrossi, che tiene ad essere chiamata ‘assessora' -. Io e l'assessore Marasca abbiamo già espresso la nostra posizione in merito e si sta lavorando per capire quali interventi realizzare, ma la statua non è assolutamente una priorità. Stiamo dando delle risposte più concrete, come per esempio la creazione della rete cittadina anti violenza". In ogni caso, l'eventuale rimozione avrebbe un costo: 18 mila euro. Mille in più di quelli che ci sono voluti per l'installazione. E, se ciò non bastasse a rappresentare il paradosso di ‘Violata', basterà pensare che a promuovere la petizione per la rimozione è stata la Commissione per le pari opportunità delle Marche.