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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Alice Neri, incidente probatorio rinviato al 6 marzo: “Nuove intercettazioni dei testimoni”

Rinviata l’udienza dell’incidente probatorio per l’omicidio di Alice Neri, la 32enne trovata morta nelle campagne di Concordia il 18 novembre scorso. L’avvocato di Mohamed Gaaloul: “Chiesto più tempo per ascoltare intercettazioni dei testimoni”
A cura di Gabriella Mazzeo
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È stato rinviata al 6 marzo la prossima udienza dell'incidente probatorio per l'omicidio di Alice Neri, la donna di 32 anni trovata morta nelle campagne di Concordia. In aula avrebbero dovuto essere ascoltati nella giornata odierna 3 amici di Mohamed Gaaloul, il 29enne che attualmente è il principale sospettato.

I tre testimoni avrebbero dovuto rispondere ad alcune domande sulla visita di Gaaloul nella mattinata del 18 novembre presso la loro abitazione con i vestiti sporchi di olio. 

Secondo l'accusa, quelle tracce sarebbero compatibili con l'accusa di aver appiccato il fuoco all'auto della donna, probabilmente per cancellare le prove e distruggere il cadavere. Negli scorsi giorni però la Procura hanno depositato con urgenza nuovi atti.

Alice Neri
Alice Neri

Si tratterebbe di alcune intercettazioni ambientali riguardanti i testimoni registrate nella caserma dei carabinieri. Il legale di Gaaloul, secondo quanto da lui confermato a Fanpage.it, ha chiesto del tempo per poter sbobinare le intercettazioni e trascriverne il contenuto in modo da poter poi contro interrogare i testimoni.

In tribunale nella giornata di oggi vi erano anche Nicholas Negrini, marito della vittima che ne denunciò la scomparsa il 17 novembre scorso, e la moglie del 29enne Gaaloul.

La donna ha più volte cambiato versione dei fatti riguardo la notte della scomparsa di Alice, asserendo prima di essere stata allo Smart Caffè con il marito e poi di averlo visto tornare a casa ben prima delle 2 di notte, quando invece ha incontrato la 32enne nel parcheggio del locale prima di salire sulla sua auto per l'ultima volta.

L'uomo ha poi lasciato l'Italia per dirigersi in Francia dove, secondo quanto da lui dichiarato, sarebbe andato esclusivamente per motivi di lavoro. Dopo l'arresto, è stata autorizzata l'estradizione in Italia dove è stato condotto presso il carcere di Sant'Anna.

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