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Alessia Ferrante morta durante una liposuzione, gli scenari aperti dall’autopsia

Ci vorranno due mesi prima che gli esami tossicologici e quelli sui tessuti degli organi siano disponibili. Solo allora sarà completa l’autopsia sul corpo di Alessia Ferrante, deceduta dopo un’iniezione di anestetico mentre si apprestava a eseguire una liposuzione lo scorso 10 aprile. Due gli scenari da esplorare per chiarire le cause della morte: eventuali interazioni con altri farmaci assunti e eventuali ritardi nei soccorsi.
A cura di Redazione
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L'autopsia sul corpo di Alessia Ferrante non ha evidenziato “nulla di macroscopico che possa giustificare la morte”. L'esame sul corpo della 37enne biscegliese deceduta dopo un'iniezione di anestetico mentre si apprestava a sottoporsi a una liposuzione, è stata effettuato giovedì 16 aprile nell'obitorio del cimitero di Monopoli, dove la dottoressa Liliana Innamorato, incaricata dalla Procura, è rimasta per oltre quattro ore. Nulla di evidente è apparso dall'esame generale, ma si attendono ancora le analisi dei tessuti degli organi di Alessia Ferrante e quelle tossicologiche. Per entrambe ci vorranno due mesi. L'autopsia è stato effettuato alla presenza dei due consulenti di parte: il professor Luigi Cipolloni, per la famiglia Ferrante e il professor Francesco Introna, per il titolare del poliambulatorio, che nelle scorse ore è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.

Tre sono gli scenari su cui si indaga. Il primo, riguarda la possibilità che prima di sottoporsi alla liposuzione la paziente avesse assunto dei farmaci che possono aver interagito negativamente con l'anestetico. Il secondo, invece, riguarda la tempistica dell'arrivo dei soccorsi ed è tesa a determinare se eventuali ritardi possano aver contribuito alla morte della 37enne; il terzo scenario investigativo, quello amministrativo, è concentrato sulla presunta violazione delle disposizioni per il Coronavirus, in quanto l'ambulatorio si apprestava a effettuare un intervento estetico non urgente proprio nei giorni caldi della pandemia, venerdì 10 aprile, quando tutte le attività erano cessate. A questo proposito i Carabinieri di Monopoli, che indagano su disposizione della Procura di Bari hanno raccolto materiale dal Poliambulatorio esaminando computer e documenti e lo hanno trasmesso al Comune e all'Ordine dei medici. Per la morte della, 37enne biscegliese, al momento, c'è un'indagine per omicidio colposo a carico del titolare del poliambulatorio.

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