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Alessia e Livia, in Sardegna le ricerche delle gemelline rapite dal padre

Le bambine italo-svizzere rapite nel 2011 potrebbero ancora essere vive. Secondo il racconto di un detenuto a giugno si trovavano in un campo rom in Sardegna. Si apre così una nuova pista investigativa.
A cura di Susanna Picone
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Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo-svizzere rapite dal padre Matthias il 30 gennaio del 2011, potrebbero trovarsi in Sardegna. È l’Unione sarda a svelare quest’ultima pista investigativa. Il padre, che dopo il rapimento si gettò sotto un treno nella stazione di Cerignola, in Puglia, scrisse di aver ucciso le due bambine. Ma la speranza è che il suo racconto non sia stato veritiero. Le ricerche di Alessia e Livia in Sardegna sono iniziate quando un avvocato sardo – il quotidiano ricostruisce la vicenda – è andato ad agosto in Procura a Cagliari e ha raccontato quanto gli aveva confidato un suo cliente detenuto in carcere. Secondo il racconto dell’uomo, le due gemelline “a giugno erano tenute in un campo rom in Sardegna”. L’avvocato avrebbe indicato ai magistrati il luogo preciso di dove potevano essere le bambine spiegando nel dettaglio quanto gli è stato raccontato dal suo cliente. In carcere quest’ultimo avrebbe sentito parlare di Alessia e Livia un gruppo di nomadi.

Il blitz nel campo nomadi – E così la Dda di Cagliari ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati e ha affidato l’indagine ai carabinieri del Ros. Poi – scrive l’Unione sarda – ieri si è giunti al blitz nel campo nomadi. Alessia e Livia non sono state trovate ma le indagini proseguono anche perché sembrerebbe probabile la pista che vuole le bambine in Sardegna. Secondo quanto ricostruito, da Marsiglia Schepp avrebbe acquistato tre biglietti per arrivare in Corsica con un traghetto. A Marsiglia l’uomo, il 31 gennaio del 2011, è stato ripreso, solo, da una telecamera in un parcheggio. La mattina dopo un testimone ha riferito di averlo visto con le due bambine e una donna con la quale aveva discusso animatamente. In base anche a queste ricostruzioni l’ultima pista della Sardegna assume, spiega il quotidiano, “un altro significato”. La Corsica è vicina alla Sardegna e la speranza è che il padre di Alessia e Livia abbia risparmiato le bambine affidandole a qualcuno.

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