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Alessandria, la telefonata del carabiniere ferito: “Siamo sotto le macerie, stiamo morendo”

Una telefonata drammatica, da sotto le macerie della cascina di Quargnento, in cui uno dei feriti chiede aiuto alla propria centrale operativa: a parlare è il carabiniere Roberto Borlengo, che nonostante le ferite indica ai suoi colleghi dove si trova e indirizza i soccorsi: “Fate in fretta, è crollato tutto, stiamo morendo”.
A cura di Susanna Picone
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"Manda qualcuno perché è esploso tutto, manda tutti, (…) son feriti, son feriti, siamo tutti feriti. Tutti quanti. Manda veloce". È drammatico l’audio della telefonata che il carabiniere Roberto Borlengo ha fatto alla centrale operativa la notte scorsa, pochi istanti dopo l'esplosione avvenuta nella cascina a Quargnento, nella provincia di Alessandria, dove tre pompieri hanno perso la vita. L’audio è stato pubblicato sul sito dell'Adnkronos. Il carabiniere dà notizia dell’esplosione, dice che ci sono feriti e chiede aiuto. "Riesci a stare al telefono?" gli chiede il collega, e intanto in sottofondo si sentono le urla e i lamenti delle persone rimaste ferite nell’esplosione. "Ci provo – risponde il carabiniere – sto male, io ve lo dico, sto sotto qualcosa, non so cosa, sto malissimo". E ancora, quindi, il collega al telefono dalla sala operativa gli fa domande: "Roberto mi confermi che sei in strada a Ronco?". "Eh sì, praticamente vedi la nostra macchina Pasquà? Mandali tutti, siamo cotti Pasquà, siamo tutti cotti Pasquà. Digli di fare in fretta, è crollato tutto qua". "Pasquale, manda qualcuno, ti prego, stanno morendo tutti – si sente ancora nell’audio della telefonata -. È esplosa la palazzina, stavamo facendo il sopralluogo ed è esplosa, è esplosa. Stiamo messi tutti male".

"Stiamo morendo, manda qualcuno" – "Luciano è lì vicino a te?" chiede l'operatore riferendosi all’altro carabiniere della pattuglia. “È dall'altra parte, ma dirgli di sbrigarsi – insiste Borlengo – perché sian messi male, le gru, devono togliere le macerie". E ancora: “Pasquale, ti prego. Se mi va male digli ai miei che gli voglio un mondo di bene, sto messo male. Stiamo sotto le macerie, fai in fretta ti prego. Stiamo tutti qua, siamo in cinque o sei. Stiamo morendo Pasquà, manda qualcuno ti prego". "Vai tranquillo Roberto", risponde l’operatore che cerca di rassicurarlo. "Sto per svenire Pasquale, fai presto. Io sicuramente ho perso un occhio, sto perdendo un sacco di sangue, abbi pazienza Pasquale, sto malissimo. Ho un piede sotto le macerie. Siamo tutti seppelliti. Dimmi te se devo morire così a 31 anni. Porta del ghiaccio per favore". “Stai tranquillo Robi che non muori, parla con me Robi. Ma sento qualcuno vicino a te che grida aiuto, chi è”, chiede ancora l’operatore. E la risposta: “Sono i vigili, tutti i vigili”. Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido sono i tre vigili del fuoco che hanno perso la vita.

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