Aldo e Giovanni, amici italiani che si fanno “ibernare”: “Speriamo di risorgere tra 100 anni”

Ci sarebbe anche qualche cittadino italiano tra le duemila persone che hanno accettato di essere ibernate, nella speranza che il progresso scientifico porti a trovare in futuro soluzioni per la "riattivazione" delle funzioni vitali. Proprio così: la pratica si chiama crionica e consiste nella preservazione, a bassissime temperature, dei cadaveri di esseri umani. Il costo per essere "surgelati" varia tra i 28mila e i 150mila euro e, naturalmente, non garantisce che effettivamente si risorgerà. Sul metodo, infatti, gli scienziati nutrono più di qualche sospetto.
Le prime società a praticare la crionica sono sorte anni fa negli Stati Uniti. Si chiamano Alcor e Cryonic Institute e hanno segnato una strada seguita poi anche in Russia, Germania e Regno Unito, per un fenomeno che sembra essere in rapida espansione. Secondo il fondatore di Alcor "la scienza della rianimazione tra 50 o 100 anni sarà molto più avanzata di oggi". secondo l'uomo " le persone che oggi soccombono ad una condizione fatale sono in effetti recuperabili. L'obiettivo è riuscire a preservarli per il futuro, quando una tecnologia più avanzata sarà in grado di riportarli in vita".
I cadaveri vengono conservati avvolti in speciali sacche di ghiaccio: nei corpi viene iniettato uno speciale liquido "crioprotettore", mentre la conservazione avviene alla temperatura di meno 196 gradi. Come detto tra le persone che hanno deciso di sottoporsi al "trattamento" ci sono anche degli italiani: due di loro sarebbero Aldo Fusciardi e Giovanni Ranzo, due amico. Il primo è morto nel 2012, il secondo è ancora vivo ma nel 2006 ha sottoscritto un contratto con il Cryonic Institute. "L'idea dell'ibernazione per me è una scommessa, l'unica alternativa all'estinzione", ha raccontato Ranzo.