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Air Italy avvia i licenziamenti, arrivate le prime lettere per i 1.322 dipendenti: effetto immediato

Air Italy ha avviato le prime lettere di licenziamento per i 1.322 dipendenti della compagnia aerea ex Meridiana, finita in liquidazione nel febbraio 2020.
A cura di Antonio Palma
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La vertenza dei lavoratori Air Italy è arrivata al termine e con la peggiore conclusione possibile, sono arrivate infatti le prime lettere di licenziamento per i 1.322 dipendenti della compagnia aerea ex Meridiana, finita in liquidazione nel febbraio 2020 dopo il fallito rilancio. Dopo un lungo iter durato anni e fatto di cassa integrazione, cambio di proprietà e nome, svariati ammortizzatori sociali e promesse di rilancio, infatti, l’azienda ha già inviato le comunicazioni di licenziamento con effetto immediato a seguito della scadenza e mancata proroga della cassa integrazione. L’informazione, anticipata via mail già il 2 gennaio, conferma che non ci sarà alcun preavviso ma il pagamento dell’indennità sostitutiva, cioè il licenziamento è immediato.

Il licenziamento dei 1.322 dipendenti purtroppo era atteso dopo la procedura avviata il 23 settembre, a cui non ha fatto seguito nessuna nuova iniziativa o progetto di rilancio e seguita alla decisione di Enac  di rimuovere l’azienda dall’elenco delle imprese italiane titolari di licenza di trasporto aereo. “Poiché l’esubero oggetto della procedura di licenziamento collettivo riguarda tutti i dipendenti della società, le comunichiamo il suo licenziamento con effetto immediato”, si legge nella missiva dei commissari liquidatori Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro, che aggiunge: “Quanto dovutole in relazione alla cessazione del rapporto di lavoro, ivi inclusa l’indennità sostitutiva del preavviso le verrà corrisposto con il prospetto paga del mese successivo a quello di cessazione del rapporto di lavoro”.

Immediata la reazione dei sindacati, che accusano la politica di non essere intervenuta sulla proprietà di aver ignorato gli appelli che si sono susseguiti fino agli ultimissimi giorni dell’anno. “Siamo davanti a un disastro più volte annunciato per responsabilità da ascrivere totalmente alla proprietà e alla mancata vigilanza da parte della politica. Solo alcuni giorni or sono, hanno continuato a dirci che i ministri stavano interloquendo con il Qatar ed il Fondo Akfed, ma di queste interlocuzioni non vi è traccia” ha accusato ad esempio Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Sardegna. “Un atto inaccettabile che poteva essere evitato con i soci, Qatar e Akfed, che potevano intraprendere una strada meno dura verso i dipendenti e verso questa nazione che ha dato tanto per la loro azienda” ha affermato all’Ansa invece William Zonca della Uiltrasporti Sardegna. “Ora chiediamo ai ministri coinvolti di convocare con la massima urgenza le Regioni e i sindacati con l'obiettivo di costruire il futuro dei lavoratori: occorre agire tempestivamente per allontanare lo spettro della Naspi” ha affermato invece la vicepresidente e assessora al Lavoro Alessandra Zedda.

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